La famiglia, ogni famiglia è un mistero: un mistero di creature che si amano, un mistero di creature che vivono insieme, un mistero di persone che condividono i giorni gioiosi della serenità e della pace, e i giorni difficili dell’incomprensione e della sofferenza.
Anche all’interno della famiglia ci possono essere degli emarginati o esiliati: gli anziani, gli handicappati… Ecco il brano del Siracide (1° lettura): “Onora tuo padre… non sopportare, non ignorare, non lavarsene le mani… Quindi: figlio soccorri tuo padre nella vecchiaia, non contristarlo, se perdesse il senno, compatiscilo.”
Valori essenziali che i giovani non possono sottovalutare!
E la seconda lettura di san Paolo allarga i confini della famiglia: “La carità sia al di sopra di tutto…”.
Tutto parte dalla famiglia: la famiglia che nasce dal mistero dell’amore: la crisi della famiglia oggi sono gli irragionevoli tentativi di strappare questo amore; è la crisi del valore della famiglia!
A nulla valgono le norme di legge e la e le provvidenze sociali dove l’amore sta morendo. La famiglia si può risanare soltanto facendole riscoprire l’amore e le sue esigenze implacabili, proprio perché la famiglia è una saggia istituzione di Dio Creatore. L’esperienza della Santa Famiglia di Nazareth è perciò una proposta non solo alle famiglie, ma anche ai cristiani non sposati, che vogliono vivere spiritualmente un clima di famiglia. Così negli Istituti Religiosi ecc.
Non sciupiamo l’amore, perché l’amore è la realtà più dolce e più grande e più divina che Dio ci abbia donato: perché Lui, Dio, è amore! E allora, educhiamoci ed educhiamo all’amore: l’amore porta a prevenirci nella comprensione e nel perdono.
Abbiamo bisogno di Dio, perché abbiamo bisogno di amore, e Lui è la sorgente inesauribile dell’amore!
Un figlio saggio, un richiamo per i figli e genitori, fa contento suo padre, un figlio insensato fa disperare sua madre. Un figlio saggio ascolta i consigli, il figlio stolto non accetta rimproveri. Il figlio saggio è la gioia del padre, quello stolto è il disonore di sua madre.
Quanta amarezza nel cuore di molti genitori che vivono tali esperienze. La vera disgrazia in una famiglia non è un figlio handicappato, ma un ragazzo superficiale, vuoto, egoista, vizioso. Più che terre e denaro la più preziosa eredità che un genitore lascia a suo figlio deve consistere nell’esperienza e nella saggezza, nella testimonianza e nella virtù.
Sono questi i gioielli che si devono lasciare ai figli!
Don Graziano vicario parrocchiale
Domenica 31 gennaio 2016
Quarta domenica dell’anno – Rito Ambrosiano “C”
Festa della Sacra Famiglia di Nazareth di Gesù, Giuseppe e Maria
Mt 2, 19 – 23