PRIMALUNA – I casi sono due: o le chiese non hanno bisogno di “interventi a favore degli edifici di culto e alle relative attrezzature” oppure chi le gestisce non è a conoscenza dei provvedimenti che favoriscono i famosi edifici religiosi, grazie alla Legge Regionale 11 marzo 2005, n. 12 “Legge per il Governo del Territorio” – la quale prevede che almeno l’8% delle somme effettivamente riscosse per oneri di urbanizzazione secondaria “deve essere accantonato ogni anno in apposito fondo, risultante in modo specifico nel Bilancio di Previsione” e che tale somma debba essere destinata alla realizzazione degli interventi di cui sopra.

In pratica, una recente determina del Comune di Primaluna stabilisce l’accantonamento che per l’anno 2015 è pari ad € 459,68 ed è ascritto al cap. 2090107.201 – gestione residui passivi. Nello stesso atto si segnala come “l’assegnazione di tale contributo verrà assegnata ad ente di Confessione Religiosa, previa richiesta, nei modi previsti dalla Legge regionale n. 12/2015”; e nel caso in cui non siano presentate istanze ai sensi del comma 2, “l’ammontare del fondo è utilizzato per altre opere di urbanizzazione”.

Le autorità religiose competenti, secondo l’ordinamento proprio di ciascuna confessione, dovrebbero presentare al Comune entro il 30 giugno di ogni anno un programma di massima, anche pluriennale, degli interventi da effettuare, dando priorità alle opere di restauro e di risanamento conservativo del proprio patrimonio architettonico esistente, corredato dalle relative previsioni di spesa. Ma entro il 30 novembre scorso non è pervenuto al Comune nessuna richiesta di interventi di questo tipo.

L’Ufficio Tecnico di Primaluna rileva poi che “per gli anni -2012-2013-2014 non sono state presentate richieste e con conseguente applicazione dell’articolo 73 comma 5° della L.R. 12/2005″.