LA FINESTRA/”IL FIGLIO DI SAUL”, IL JOBS ACT TRA PROPAGANDA E REALTÀ E “IL CASO SPOTLIGHT”



Come ogni domenica, anche oggi dedichiamo uno spazio all’interno del nostro giornale alla cultura, segnalando ai lettori gli articoli più interessanti della nostra pagina culturale, Il fascino degli intellettuali.

il figlio di saul“Il figlio di Saul”: un barlume di umanità negli inferi – Al suo esordio sul grande schermo, il regista e sceneggiatore ungherese László Nemes, classe 1977, ha fatto l’en plein. Il suo primo lungometraggio Il figlio di Saul, già premiato al Festival di Cannes nel 2015 con il Grand Prix della Giuria e vincitore del Golden Globes 2016, la scorsa settimana ha portato a casa anche la statuetta dell’Oscar come miglior film straniero, che suggella il successo internazionale di un’opera cinematografica assolutamente innovativa, che stilisticamente segna un punto di non ritorno. Leggi tutto

lavoro job bussolaIl Jobs Act, tra realtà e propaganda – Lo scorso 16 febbraio l’INPS ha diffuso i dati occupazionali relativi al 2015: quasi 800mila posti di lavoro “stabili” in più rispetto al 2014, una statistica che ha fatto esultare il Governo e ha consentito al Presidente del Consiglio Matteo Renzi di celebrare il successo del Jobs Act in un tweet: «+764mila contratti stabili nel primo anno di #jobsact. Amici gufi, siete ancora sicuri che non funzioni?». La macchina della propaganda si è messa immediatamente in moto sui social network, e in occasione del secondo compleanno del Governo Renzi sono state presentate delle slides in cui sono esposti tutti i successi dei primi due anni di attività. Leggi tutto

il-caso-spotlight“Il caso Spotlight”, ovvero il giornalismo che vorremmo – Il caso Spotlight era in odore di Oscar dal momento della sua uscita nelle sale. Fosse solo per l’incredibile impianto scenico messo in piedi dal regista Tom McCarty e dai dialoghi serrati che richiedono un notevole livello d’attenzione da parte dello spettatore. La materia trattata era scottante quanto un ferro da stiro lasciato su una camicia bianca e, in quanto tale, decisamente esposta ai rischi di macchiare permanentemente uscendo fuori dalle righe. Invece Spotlight è fenomenale, e l’Academy se n’è accorta: miglior film e miglior sceneggiatura originale firmata Josh Singer e McCarty stesso. Leggi tutto

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