BALLABIO – Ha fatto (e fa ancora) molto discutere la vicenda della cancellazione dei corsi di “Taiko” alla scuola materna Pianeta bimbi di via Fiume a Ballabio. Un addio contestato da diversi genitori – e non solo. Con tanto di clamorosa protesta ai cancelli dell’asilo ballabiese, con uno striscione che chiamava in causa la Lega, movimento del quale è storicamente militante Alessandra , prima cittadina del paese.
Ed è proprio quest’ultima a rispondere alle domande poste sulla querelle dei tamburi giapponesi:
Alcuni cittadini hanno posto delle domande sul progetto Taiko che non hanno ancora ricevuto risposta. Soprattutto nessuno è al corrente degli sviluppi. Può dirci qualcosa?
Innanzitutto approfitto di questa occasione per dare una buona notizia ai ballabiesi. Il Comune è uscito indenne da due cause con relative richieste di pesante risarcimento. I fatti erano accaduti durante precedenti amministrazioni, ma hanno finito per ricadere sull’attuale, dati i tempi della giustizia. Si trattava di signore finite per terra: la prima affermava di essere caduta a causa di una mancata manutenzione da parte del Comune, l’altra asseriva di essere inciampata in un dissuasore della sosta, un cosiddetto panettone, ed entrambe denunciavano danni fisici di un certo rilievo. Siamo riusciti a chiudere i contenziosi senza alcun onere per il Comune, ottenendo ragione dal Tribunale.
Positivo per le casse comunali e per i contribuenti, però lei va fuori tema….
In realtà, no. Mi spiego: questi esiti e queste situazioni mi confermano nella mia convinzione di avere agito bene segnalando a chi di competenza la necessità di accertare eventuali problemi dovuti alla pratica del Taiko nella scuola e di lasciare all’autorità scolastica ogni decisione, e responsabilità, in merito.
Ma quali problemi potrebbero creare i tamburi giapponesi al Comune?
Come è nell’evidenza delle cose, il Taiko origina certi livelli sonori. La legge impone che nelle scuole, come sui luoghi di lavoro, le emissioni rumorose siano contenute entro limiti tali da non costituire un rischio per la salute. E il sindaco è chiamato a rispondere della salute pubblica, tanto più in una struttura comunale. Quindi non mi restava che suggerire al dirigente scolastico di valutare l’opportunità delle verifiche di legge. Faccia attenzione ai termini che ho usato: suggerire e verificare.
Precisazione utile, ma ripetiamo la domanda: quali problemi sono collegati ad attività musicali?
Certo dipenderà dalle attività e dal livello delle emissioni sonore. Rispetto al Taiko non sono in condizione di dare giudizi, anche se durante un precedente corso c’erano stati dei cittadini che, come riportò Ballabio news, si ritenevano disturbati dai tamburi e chiesero l’intervento della Polizia Locale. Si considerano dannose già delle emissioni tra i 65 e i 130 DB. Un musicista mi ha spiegato che per alcune attività musicali, come per l’esposizione a rumore, c’è il rischio di contrarre l’acufene, un fastidiosissimo fischio permanente che, nei casi più gravi, è considerato malattia invalidante. Non so se qualche ora di tamburo possa causare problemi del genere, ma coi bambini occorre un supplemento di prudenza e vorrei semplicemente che mi venisse confermato che il Taiko è assolutamente innocuo. Ho notato che gli ultimi interventi sul Taiko vanno in questa direzione, tanto è vero che, ora, anche dall’opposizione si suggeriscono rimedi per diminuire la rumorosità dei tamburi.
Ma i suoi contestatori l’accusano anche di atteggiamenti pregiudiziali verso scuola e cultura, specie orientale.
Questa poi. Se si riferisce allo striscione anonimo appeso all’asilo, credo che le risposte migliori siano venute da genitori che non vogliono farsi strumentalizzare per fini politici. Il contenuto dello striscione è ridicolo: questa amministrazione ha, probabilmente, un “tasso accademico” tra i più elevati tra le giunte comunali della provincia di Lecco. E io che, inoltre, sono insegnante alle superiori, che pregiudizi avrei verso la scuola e la cultura? Quella orientale e straniera in genere? Al contrario, noi vogliamo garantire la massima pluralità delle dimensioni culturali, dalle pratiche orientali al nostro dialetto: per esempio, a Ballabio abbiamo un progetto di Les Cultures e una convenzione con una associazione che ha anche organizzato un corso di Qi Gong per la terza età.
Ma allora, perchè tagliare il Taiko?
Andate a vedere quanti progetti sono stati tagliati nelle scuole della provincia con le vacche magre che avevamo soprattutto l’anno scorso… Noi ne abbiamo finanziati 8 e alcuni genitori hanno trovato i fondi per realizzare il Taiko anche senza finanziamento comunale. Sono stata informata che, allo stato attuale, il progetto non ha subito alcuna cancellazione, ma resta in attesa della verifica sanitaria. Non è corretto dire che lo voglio eliminare: anzi caldeggio l’adozione di correttivi anti rumorosità, nel caso che le emissioni sonore risultassero elevate. E se sarà possibile realizzarlo senza conseguenze nè problemi per nessuno, amministrazione e residenti compresi, sarò la prima a rallegrarmene.