LA COMUNITÀ KOSSOVARA SI RITROVA A PASTURO PER BENEDIRE IL PANE DELLA PASQUA



PASTURO – E’una tradizione per così dire trasversale che accomuna cattolici, ortodossi ed ebrei, quella dell’usanza di preparare pani – dolci o salati – arricchiti e decorati con uova sode portati poi a benedire in chiesa il giorno prima della Pasqua. Anche in Italia, a Pasqua, in molte parti del paese e specialmente al Sud, si preparano pani come la mimuna. In passato infatti, durante il periodo della Quaresima, si osservava una severa moderazione alimentare, che escludeva il consumo di carne, uova e formaggi, ma con l’arrivo della settimana santa le privazioni terminavano e le uova tornavano ad essere protagoniste nella tavola pasquale. La festa della mimuna inizia con l’impasto del pane: tutta la famiglia presenzia a questa cerimonia, in trepidante attesa di poter consumare del pane fresco, molto desiderato dopo una settimana di solo pane azzimo. Il pane della mimuna, però, non è un pane qualsiasi: si tratta di un pane molto speciale e festivo, di solito ricco di semi profumati, al centro del quale si pone un uovo, oggetto portafortuna, simbolo della circolarità e della ciclicità della vita. Le uova ricorrono in molte ricette della stagione di Pasqua, perché nel cristianesimo rappresentano la tomba vuota di Gesù, mentre in altre religioni – anche più antiche – sono simbolo di fertilità e rinascita.

La comunità cattolica kossovara ha conservato, come ha sottolineato don Antonio Fazzini sacerdote residente a Pasturo, questa importante tradizione molto significativa della Pasqua Cattolica. Don Antonio citando il Vangelo di Giovanni (Gv 6,24-59) ha affermato che Gesù da detto: “Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete. Vi ho detto però che voi mi avete visto e non credete. Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me; colui che viene a me, non lo respingerò, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell’ultimo giorno”.

Al termine ha benedetto il caratteristico pane contenuto nelle ceste delle famiglie kossovare presenti, con bambini e ragazzi, nella parrocchiale sant’Eusebio di Pasturo.

 

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