SASSOFERRATO (AN) – Agenti del Corpo forestale dello Stato hanno sequestrato una centrale idroelettrica a monte dell’abitato di Sassoferrato, in provincia di Ancona. L’impianto, riferisce l’Ansa, per produrre energia utilizzava le acque del torrente Sanguerone captando però l’intera portata del fiume e lasciando l’alveo completamente privo di acqua per circa 200 metri. A denunciare la circostanza è stato un pescatore.

I forestali hanno constatato la scomparsa di ogni componente faunistica e floristica riconducibile all’ecosistema fluviale. L’autorizzazione dell’impianto prevedeva il rilascio di un DMV – Deflusso Minimo Vitale di 70 litri al secondo, deflusso che è stato ripristinato aprendo le paratie della centrale. Il proprietario della struttura è stato denunciato per danneggiamento aggravato di acque pubbliche e rischia fino a 3 anni di reclusione.

IL VIDEO DEL SEQUESTRO (da Cronache Maceratesi)

La notizia dunque riguarda una località ed un corso d’acqua distanti dalla Valsassina. Ma in tempi di “corsa” alla conquista di fiumi e torrenti di casa nostra ci è parso interessante proporvi un caso strettamente collegato all’attività di queste centrali idroelettriche che stanno spuntando come funghi un po’ dappertutto. Contro un nuovo impianto (Valle Fraina) si sta battendo il Comitato “Salviamo i nostri torrenti” di Premana e Pagnona che venerdì mattina promuoverà una nuova manifestazione in Provincia in concomitanza con la “conferenza dei servizi” che deciderà se concedere una ennesima autorizzazione a costruire una centrale – su un tratto come quello tra Fraina e diga di Pagnona dove sono già attive ben tre opere di derivazione.