LECCO – I membri del Comitato “Salviamo i nostri torrenti” interpellati da Valsassinanews in merito alla conferenza dei servizi di ieri in Provincia per l’Autorizzazione Unica alla derivazione idroelettrica in Val Fraina, esprimono insieme soddisfazione e amarezza.

“Grande soddisfazione per la nutrita partecipazione popolare che, come già in occasione della prima Conferenza, dimostra il fortissimo interesse ed attaccamento dei cittadini ed alpigiani premanesi verso la propria terra e la salvaguardia dell’ambiente. Soddisfazione per la posizione assunta dal Comune che, per voce del sindaco, ha ribadito il parere contrario dell’amministrazione all’impianto idroelettrico della Val Fraina; il Comune ha con questo atto ribadito la vicinanza alla propria gente e l’alleanza con i cittadini, gli alpigiani ed il Comitato per continuare la lotta”.

“Moderata” la soddisfazione per il parere espresso dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali che, “pur non esprimendo un parere puntuale, evidenzia la necessita di nuovi approfondimenti soprattutto in merito all’esenzione da VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) dell’impianto in questione, oggi scaduta in termini di legge”.

Amarezza, invece, “per i pareri espressi dalla Provincia di Lecco e dalla Comunità Montana. La Commissione Ambiente della Provincia – afferma il Comitato – ha espresso, tramite i tecnici presenti, pareri relativi a dettagli davvero ridicoli e insignificanti ai fini della salvaguardia ambientale, evidenziando poi di non conoscere nemmeno lo stato dei luoghi e la presenza di ben tre opere di derivazione già attive lungo le aste del torrente Fraina, affluente del Varrone…. della serie guardiamo il pelo nell’uovo per non far vedere che ammazziamo la gallina“.

Il parere della Comunità Montana è poi quello che più “indigna” cittadini ed alpigiani presenti in conferenza ed il comitato premanese; “dopo che presidenti, vicepresidenti e politici vari, che si sono succeduti alla guida dell’ente, hanno fatto dichiarazioni in pompa magna e sottoscritto dichiarazioni formali di impegno alla salvaguardia dei torrenti valsassinesi, ieri è arrivato un sostanziale parere favorevole. Se un ente che dovrebbe salvaguardare lo sviluppo sostenibile della montagna – incalzano gli attivisti premanesi -, appoggia e approva lo scempio di un’intera valle, forse c’è qualcosa da rivedere e di profondamente sbagliato, qualcosa che crea nella gente solo un sentimento di forte indignazione e sospetto verso le istituzioni”.

L’intenzione è comunque quella di “continuare nella lotta, insieme all’amministrazione comunale e a tutta la gente, tutelando la difesa della valle e dell’ambiente in tutte le sedi opportune. Sempre avanti fino alla fine!”.

Soddisfatto anche Perfranco Mastalli (Legambiente) dell’esito della mattinata trascorsa in corso Matteotti al fianco dei battaglieri premanesi a difesa del torrente Fraina. “Non possiamo ancora cantare vittoria, ma quella di oggi è stata sicuramente una tappa decisiva almeno per l’aspetto culturale“. Ciò che serve in questi casi di sfruttamento ambientale è un cambio di mentalità da parte della popolazione, spiega Mastalli, “e i premanesi stanno ben interpretando questo cambiamento, con un’amministrazione decisa a non cedere anche grazie alla popolazione che la sorregge”.

“Il Comune ha preso di petto la situazione – continua l’ambientalista lecchese – decidendo di farsi consigliare da un legale. Decisiva è diventata la vicenda degli usi civici perché finalmente ci si è resi conto che l’acqua non può essere sfruttata per fini economici se poi non basta per servire il territorio”.