CORTENOVA – Il Comune di Centro Valle è l’ariete che ci consente di prendere una calcolatrice e fare un po’ di conti per poter prospettare una cifra su quanto costino i seggi elettorali. Ci aspettano amare considerazioni, cifre da capogiro e alcune sorprese. Allacciate le cinture.
L’esercizio del voto è un diritto, uno dei più importanti in una democrazia matura e consolidata. Talvolta viene bistrattato e dato per scontato ma non deve mai venire meno la consapevolezza che in realtà è quello lo strumento politico vero del cambiamento, solo quello. Non altri. Ai cittadini è consentito anche non dare peso al voto, ma le amministrazioni e chi le rappresenta dovrebbero essere maggiormente consapevoli del ruolo che occupano e promuoverlo. In tal luce è misterioso il perché la data del prossimo referendum – 17 aprile – non sia vicino a quella della tornata delle amministrative, che riguarda da vicino anche il lecchese. Avvicinare le elezioni avrebbe garantito un maggiore coscienza politica e, non da meno, garantito un notevole risparmio: molti seggi non sarebbero infatti stati smantellati.
Il Comune di Cortenova ha incaricato una ditta specializzata del territorio per allestire il seggio impegnando allo scopo la cifra di 996 euro. A questi devono essere aggiunti i costi per gli stampati necessari all’esercizio del voto, sempre per Cortenova 110 euro, e le spese per la pulizia degli ambienti, e sempre il Comune ha reso noto che le spese ammontano a 250 euro. Quindi l’esercizio del voto a Cortenova incide per circa 1.350 euro, a cui lo Stato deve aggiungere tra le altre anche le spese per gli addetti del seggio, per i militari che vigilano sulle operazioni e altri costi accessori.
I Comuni in Italia sono circa ottomila e abbondano i comuni pluriseggio – a Lecco per esempio sono 43 – basta una calcolatrice per vedere come gli zeri aumentino a dismisura. Se infatti ci fosse un solo seggio per Comune la spesa complessiva – solo per gli stampati e gli spazi utilizzati – è di oltre dieci milioni di euro. Al lettore la moltiplicazione per il numero effettivo di seggi. Un fiume di denaro di cui buona parte si sarebbe potuta risparmiare avvicinando tra loro referendum e amministrative. A Crandola per esempio, dove ci sono sia referendum che rinnovo del consiglio comunale, il seggio dovrà essere allestito, smontato, allestito nuovamente e smontato nuovamente.
Fa’ desfa’ le tut laura’…