BALLABIO – Sono immagini che fanno rabbrividire quelle presenti negli archivi del Comune di Ballabio e relative alla pericolosità della ciclopedonale voluta dall’ultima amministrazione Pontiggia. Si tratta delle foto che lo stesso ex sindaco ha inviato alla Regione Lombardia poco tempo dopo l’apertura della ciclabile per attestarne i rischi e chiedere un “astronomico contributo” (così lo definisce oggi il Comune retto da Alessandra Consonni) di 476.300 euro per la messa in sicurezza.
“Con il ritorno delle belle giornate – avverte il sindaco leghista – si potrebbe essere tentati di percorrere la ciclabile che, lo ricordo, resta chiusa al transito. Sconsiglio caldamente di farlo, perché il pericolo è rilevante, e per questo abbiamo deciso di divulgare alcune foto che lo attestano. Confermiano il nostro impegno per trovare una soluzione praticabile e, a breve, daremo ragguagli ai cittadini”.
La struttura è stata chiusa dall’attuale sindaco nello scorso giugno, in seguito a perizia consegnata al commissario prefettizio che ne attestava la pericolosità. Incredibile la montagna di soldi spesa intorno a questa opera e per la quale non si possono chiudere i rubinetti. La spesa per realizzare la cic-labile è stata infatti di 394.773 euro. Il contributo della Regione ammontava a 152.191 euro, quindi l’esborso a cui ha fatto fronte il Comune è stato di 242.582 euro, circa mezzo miliardo di vecchie lire. E gli altri soldi rimangono comunque pubblici.
Solo nel 2014, anno successivo all’inaugurazione compiuta dall’allora sindaco Luigi Pontiggia e dal suo assessore Manuela Deon nel novembre 2013, sono stati eseguiti interventi di manutenzione per circa 44mila euro. L’anno scorso, tenere aperta la ciclabile è costato circa 3.700 euro al mese.
Alessandra Consonni dettaglia le voci di spesa per interventi sulla ciclabile nel 2014 commissionati dalla precedente amministrazione, prima, quindi, che la struttura venisse chiusa. “Ecco l’elenco: 5.599 euro a uno studio geologico per verifica; 12.256,84 euro allo stesso studio geologico per intervento; 3.300 euro a una ditta specializzata per fornitura opere di protezione; 12.293,42 euro allo stesso studio geologico per intervento; 10.291,18 euro sempre al solito studio geologico per un ulteriore intervento, eseguito anch’esso nel 2014, ma fatto rientrare nei conti del 2015. La catena di esborsi si interrompe proprio nel 2015, perché in primavera i cittadini eleggono Nuovo Slancio per Ballabio alla guida del paese e noi decidiamo di chiudere la ciclopedonale, pozzo senza fondo”.
“Questo è quanto – conclude Consonni -: 44mila euro di manutenzioni e interventi nel solo anno in cui la ciclopedonale è stata aperta. Ma non è tutto: anche da chiusa continuiamo a pagare per le scelte altrui, perché i 242.582 euro che sono il costo di realizzazione a carico del Comune (sul totale di 394.773 euro), devono essere onorati con un mutuo che, con le sue rate, incide sui bilanci di oggi”.
Il quadro si completa con i 476.300 euro aggiuntivi per la messa in sicurezza chiesti senza esito dal sindaco Pontiggia nel luglio 2014.