ALTOPIANO – Partecipato e commosso corteo del 25 aprile nell’Altopiano valsassinese che come da tradizione ha visto unite le comunità di Barzio, Cremeno, Cassina e Moggio nel ricordo della lotta di Liberazione dal nazi-fascismo e nel tributo ai morti di tutte le guerre.
In mattinata un omaggio floreale è stato deposto ai piedi di tutti i monumenti ai caduti dell’Altopiano, il corteo ha infine raggiunto Barzio dove in piazza Garibaldi, ai piedi del Leone, ha preso la parola Pierfranco Mastalli a nome dell’Anpi lecchese, che ha ricordato l’importanza della lotta partigiana nel donare all’Italia la Costituzione “migliore al mondo, e sta a noi cittadini assicurare che i suoi insegnamenti vengano messi in pratica – ha spiegato Mastalli – in nome della Resistenza e della pace”.
Prima della messa solenne, autorità e cittadini hanno portato un tributo alla stele posta all’esterno del cimitero, sul muro contro il quale il 31 dicembre ’44 le camice nere fucilarono undici partigiani (mentre altri tre vennero giustiziati a Maggio). Toccante la testimonianza di Giancarlo Salvi, partigiano sui monti valsassinesi, che ha ricordato il sacrificio di quei giovani “che ci hanno regalato settant’anni di pace”, auspicando che il loro esempio possa ancora essere da guida per il Paese.
Ad accompagnare i momenti di raccoglimento il Corpo musicale “S.Cecilia” di Barzio con tre melodie simbolo della rinascita dell’Italia dopo il buio ventennio fascista e la guerra civile: il patriottico Inno di Mameli, la resistente Fischia il Vento e l’immancabile brano capace di unire i movimenti partigiani italiani per poi diffondersi in tutto il mondo, la bellissima Bella Ciao.
C.C.