LA LECTIO DI DON GRAZIANO/NEL CIRCOLO TRINITARIO: UN DIO UNICO MA NON SOLITARIO



L’argomento di cui dobbiamo palare oggi è talmente difficile, arduo, che mi spaventa. E’ la festa della Santissima Trinità. Con la Trinità noi tocchiamo il vertice della fede, qualche cosa di veramente incomprensibile, qualche cosa che ci consente di fare solo qualche riflessione attorno al contenuto di questo mistero. Del resto, Dio è Mistero per eccellenza: ogni amore è mistero, ogni amore ha in sé qualche cosa di misterioso. Dio che è amore infinito, è Mistero infinito.

Tutte le volte che noi cerchiamo di capire, di conoscere qualche cosa di Dio fino in fondo, riusciamo solo a conoscere degli aspetti, dei punti di vista.

Succede quello che succede al nostro occhio, il quale riesce a vedere certi particolari, certi aspetti della realtà, ma non tutta la realtà; così succede anche a noi, quando vogliamo parlare di Dio. Per tanti secoli, da quando Dio si è rivelato, da quando la ragione umana ha cercato di scoprire la natura di Dio, la vita di Dio, è riuscita ad approfondire solo alcuni punti, si è cercato di rivestire il Mistero di Dio con parole umane, ma quello che importa, quello che noi sappiamo con sicurezza di Dio è quello che Dio ci ha detto. E che cosa ci ha detto Dio della Trinità? Come facciamo a sapere noi che esiste la Trinità?

Nel Vecchio Testamento Dio si è rivelato agli uomini come Padre, come Creatore, poi venne Gesù che disse di essere il Figlio di Dio, che chiamava Dio Padre, e che affermava di essere una cosa sola col Padre; e parlo anche dello Spirito Santo che sarebbe venuto a nome suo, inviato dal Pdre.

Ecco come Dio ha rivelato questa verità. Esiste dunque un Dio solo, ma tre Persone.

Noi cristiani lo ricordiamo tutte le volte che facciamo il segno di croce, quando recitiamo il credo col quale professiamo la nostra fede nelle tre Persone. Ma, in realtà, cos’è, in che cosa consiste questo Mistero?

Abbiamo detto prima che Dio è Amore, ecco questo è forse il nucleo del Mistero, che certo non ci aiuta a scoprirlo, ma ci aiuta a sentirlo: Dio ama, e il suo Amore è talmente grande da essere infinito, da diventare Persona!

Un esempio: che cosa succede nella famiglia: gli sposi si amano tra loro, il loro amore è forte, è potente, il loro amore è fatto di sentimento, ma anche di donazione totale. Il frutto di questo amore sono i figli, i figli sono la personificazione del loro amore. E’ così anche per Dio: Dio che ama diffonde un amore che diventa Persona! E’ lo Spirito Santo! E loro, le tre Persone, si amano, si manifestano, si diffondono attraverso la creazione, e vengono dentro di noi. E noi riusciamo a essere vicini a loro, e le tre persone vivono in noi quando abbiamo capito l’amore.

Ecco, se io vi dovessi chiedere: “Ma voi credete in questo Mistero? Credete che esiste un Dio in Tre Persone?” Forse leggerei una certa incertezza nei vostri occhi, incertezza che deriva dal fatto di non capire quali sono i termini di questo Mistero in cui credere. Ma bisogna avere la presunzione di capire, di scoprire, bisogna invece avere la fede e sulla fede vivere il Mistero che è oggetto della fede.

Ora abbiamo detto che il nucleo di questo Mistero è l’amore: chi vive l’amore è più vicino a Dio, è più vicino al Mistero che celebriamo oggi. Qualcuno potrebbe dire: “E… se non fosse vero?” Già, se non fosse vero: ma come facciamo a saperlo?

La risposta per chi crede che il Figlio di Dio si è rivelato, è venuto sulla terra, è semplice: “Basta credere nella Parola di Dio; la risposta per chi ha dubbi, è più difficile.

Che posizione prendere in questo mistero che lascia dubbi? Dice Pascal: “Può essere che Dio non esista, può essere che i misteri, per esempio il Mistero della Trinità, può darsi che non esista. Però tu devi fare una specie di scommessa: scommetetre su questa possibilità che sia vero il Mistero, e rischiare così una cosa che può essere incerta, cioè il Mistero può essere vero o no, ma se vincerai la scommessa, vincerai una posta certa, cioè la Vita eterna! E allora vivi come se questo fosse vero.”

E questo non è un rifugiarsi in qualche cosa di comodo, di sicuro, uno sfuggire le difficoltà, no, è semplicemente un abbandonarsi alla Fede.

Io non posso chiedere che tutto questo diventi razionale, posso chiedervi solo una cosa per me e per voi: di credere in questo Mistero, che è Mistero d’Amore! E questo Mistero d’Amore deve diventare qualche cosa di reale per tutta la famiglia umana. In fondo si potrebbe ripetere della Santissima Trinità quello che una espressione popolare dice di due perone che si amano: “Sono due cuori e una nima sola”, quasi a significare che rimangono si due persone diverse e distinte, ma in fondo formano un unità spirituale.

Se noi riusciamo ad arrivare a questo amore trinitario, che si deve concretizzare non solo con amore verso Dio, ma anche verso tutti gli uomini, allora nonostante tanti popoli, razze, nazioni, noi costituiremo un’unica famiglia, uniti tutti da quell’amore che rende appunto le Tre Persone un unico Dio, un Dio Unico ma non solitario!

Don Graziano vicario parrocchiale
Solennità della Santissima Trinità
Domenica 22 maggio 2016
Gv, 14, 21 – 26

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