AREE VASTE? FONDRA (TACENO): “MEGLIO UN’AREA OMOGENEA DI COMUNI MONTANI, GARANTENDO I SERVIZI”



TACENO – Dopo la recentissima presa di posizione del Comune di Cortenova (vedi articolo di VN), contraria ad una “area vasta” comprendente le attuali province di Lecco e di Monza-Brianza, abbiamo interpellato un’altra amministrazione locale – quella di Taceno.

archivio15185.jpgA parlare è il sindaco Marisa Fondra, che lavora al ‘Pirellino’ lecchese vale a dire gli uffici territoriali della Regione Lombardia,  oltretutto è stata designata poche settimane fa quale coordinatrice del progetto operativo della Comunità Montana VVVR nell’ambito dell’importantissimo bando regionale per la selezione di aree interne svantaggiate (Dds n. 2013 del 21 marzo 2016, pub. BURL n. 12) che potrebbe portare contributi per oltre 10 milioni di euro.

“Premesso che Lecco è una provincia di piccole dimensioni e considerata la sua posizione baricentrica, inevitabilmente deve guardare ai territori limitrofi ed a aree di peso. I dati socio economici e tutti gli studi fatti ,portano a due ipotesi: Lecco con Monza e Brianza o Lecco con Como e Monza e Brianza. Credo che entrambe le soluzioni consentiranno all’Area Vasta di competere e confrontarsi con le altre Aree. La questione a mio avviso su cui far convergere maggiormente la nostra attenzione di amministratori di piccoli Comuni montani è nel saper individuare l’area omogenea ovvero un ambito territoriale in cui concretamente i Comuni potranno e dovranno riorganizzare i servizi con l’obiettivo di continuare a garantite i servizi ai cittadini all’insegna della qualità, dell’efficacia ed efficienza. L’alto lago e le valli hanno un consistente numero di Comuni molto simili, potrebbe nascere un’area omogenea di Comuni montani in grado di far convergere risorse importanti per lo sviluppo e il mantenimento delle comunità presenti (vedi l’obiettivo delle “aree interne”). È scontato che andrà rivisto il ruolo delle Comunità Montane ed è auspicabile che anche sul fronte della semplificazione ci siano concrete risposte a imprese e cittadini. Non solo perché lavoro in Regione Lombardia, ma questo lavoro di ascolto dei territori intrapreso dalla Regione mi sembra molto positivo. Con Sondrio o altri territori rimane il dialogo e la possibilità di progettare insieme. Lecco è lago-monti e il lavoro è il DNA di Como e di Monza e Brianza”.

Dunque entrambe le opzioni x lei vanno bene, ma bisogna organizzarsi come piccoli Comuni…
“Esatto. Sarebbe bello sapere qualcosa su risorse e competenze, ma solo lo Stato lo sa… Condivido l’idea di Regione Lombardia di presentate una proposta il più possibile condivisa con i territori al Governo; per il resto, ci sarà il tempo per fare squadra sulle questioni comuni, ora mi sembra inutile prendere le distanze salvo qualche caso che ha qualche ragione per far sentire la propria voce fin da ora”.

Possiamo dire allora: da Taceno si a Lecco-Mb ma con i Comuni organizzati?
“Meglio pensare alle Aree omogenee che ai confini dell’area vasta. E comunque sì ad un’area vasta di peso maggiore (LC-CO-MB) e convergenza su Aree omogenee”.

In definitiva prima organizziamoci noi e poi vediamo dove andare. Sondrio dunque non va assolutamente bene…
“Se ridisegnati i confini, ci sta un’ipotesi Valtellina-ex provoncia di Como ma se partiamo dall’unitarietà della provincia di Lecco, la mia posizione è quella che ho indicato. In ogni caso, meglio concentrare gli sforzi sulla questione delle Aree omogenee. Aggiungo un’ultima cosa: il sistema Lecco ha saputo portare avanti un numero di obiettivi importanti: attraversamento, Ospedale Manzoni, Politecnico eccetera. Non è da tutti i territori, al di là dei colori politici i risultati ci sono e si lavora per il bene comune”.

 

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