LECCO – Dopo lo sciopero regionale del 23 maggio, che ha avuto una adesione dell’80% e ha visto manifestare in piazza più di tremila lavoratori, la vertenza sindacale continua e si allarga alle altre regioni assumendo una dimensione nazionale. Ad essere sotto accusa da parte di Cisl Slp, Uilposte, Failp Cisal e Confsal sarebbe la “sordità dell’azienda, del Governo e di tutta la classe politica nei confronti delle giuste rivendicazioni dei lavoratori di Poste Italiane, tese a ridare dignità al lavoro e alla socialità del servizio, trasparenza e corretta informazione in merito alla decisione di cedere la totalità delle azioni sul libero mercato”.
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