INTROBIO – Aperta alla presenza di un gruppo di ammiratori e parrocchiani la mostra su Fratel Felice davanti al parroco don Marco Mauri ed al curatore Marco Sampietro. Don Mauri ha affermato che “La mostra è molto semplice e raccoglie la sua vita e i suoi scritti. Sono numerose le lettere che si stanno raccogliendo e riscoprendo. Stiamo riscoprendo attraverso la semplicità della sua vita la grandezza della persona e come egli possa essere die esempio per la nostra vita. Siamo riusciti a recuperare anche il suo crocifisso, quello che gli era stato dato alla partenza in missione e che ha tenuto sempre con sè”.
Sampietro ha voluto sottolineare nel suo intervento come la mostra, attraverso oggetti appartenuti al Servo di Dio, per la maggior parte donati da lui a parenti, benefattori, amici e conoscenti, nonché attraverso i suoi scritti autografi e un DVD con fotografie e interviste realizzato a corredo e completamento del percorso, intende presentare e far conoscere la vicenda umana e spirituale di un piccolo, grande missionario laico del PIME che ha speso la sua lunga esistenza (93 anni) a servizio delle missioni della Birmania (ora Myanmar) sempre in spirito di obbedienza e povertà, semplicità e letizia.
Fratel Felice, infatti, “…era un uomo felice di nome e di fatto: sempre allegro, sorridente, socievole, brioso. Un lavoratore indefesso che anche quando lavorava pregava per la salvezza dell’anima sua e per la conversione della sua Birmania. Era inoltre molto devoto alla “cara Madonna”: nel 1924 era stato guarito miracolosamente da Lei da un improvviso malore e da allora promise di recitare ogni giorno il Rosario intero, promessa che mantenne fedelmente in tutti i restanti giorni e anni della sua vita.
Viveva da povero: quello che aveva lo dava ai poveri. La sua gioia gli derivava dalla sua grande fede e dalla carità che viveva sempre in modo esemplare attraverso l’esperienza del dono. È questa la grande lezione di fratel Felice: c’è più gioia nel dare che nel ricevere. La sua memoria continua a vivere nell’orfanotrofio che porta oggi il suo nome, sovvenzionato dal contributo generoso di amici e parenti e della parrocchia di Introbio.”
La mostra rimarrà aperta dal 7 al 15 agosto 2016
Orari di apertura: dalle 16 alle 18 e dalle 20.30 alle 22
Ingresso libero