L’Assunta. Non è facile parlare della Madonna. Si rischia sempre l’ingenuità. Ma bisogna rischiarla questa ingenuità quando si parla della mamma: anche se si hanno 40 o 50 anni suonati o si sta morendo. Ricordo il ritornello di una canzone di De Andrè che dice: “come potrò dire a mia madre che ho paura?”

L’Assunta, dunque.

Stiamo al dogma: “al termine della propria vita terrena, per singolare privilegio, Maria è stata assunta in cielo in anima e corpo, unendosi così in modo particolarissimo al suo figlio Gesù”. Non vale ripetere che il Cielo non è altrove, lontano, facendo dell’Assunzione una specie di salita ad un fantomatico ultimo piano con uno strano ascensore. Il Cielo è il Mistero nascosto tra noi. Maria è presente. Ebbene, se le cose stanno così, buttiamo avanti l’interrogativo che abbiamo dentro: “l’Assunta che cosa dice a noi, uomini e donne di oggi?” Maria è in Cielo anche con il corpo. E sia. Ma noi? Occorre essere un po’ bambini per capire queste faccende!

L’Assunta dice a noi che nel cielo è entrata Maria, nostra Madre, ed è entrata con il cuore, con la sensibilità, con la premura di una madre: di una madre che ci conosce, che ci segue, che trepida e intercede per noi: una mamma che è attenta alle minuzie che formano la nostra vita: indovina i pensieri quando ci vede arrabbiati, tace quando intuisce che abbiamo bisogno di soffrire, condivide le gioie quasi nascondendosi, e prima che usciamo, si premura di controllare se abbiamo le scarpe lucide e il fazzoletto pulito in tasca.

Una mamma conosce così, col cuore e si sa che le cose più importanti sono invisibili agli occhi. Una madre la si conosce così. Un bambino, richiesto di descrivere la sua mamma, ci direbbe che è la più bella e la più buona del mondo, e allargherebbe le braccia per dire che le vuol bene così! C’è di che ringraziare Maria, semplicemente perché è Lei, la Madre, perché esiste.

Cambia un po’ tutto, davvero!

Don Graziano vicario parrocchiale

Festa della Beata Vergine Assunta 2016
15 agosto 2016