La radicalità del Messaggio Evangelico di questa domenica ci pone dei seri interrogativi. Si tratta di un programma realizzabile o di una semplice utopia da sognatori? Molti rispondono che è impossibile, irraggiungibile, troppo sublime. E’certo che, visti alla luce della sapienza di questo mondo, questi precetti di Gesù possono sembrarci ingenua e irrealizzabile utopia, un programma per sognatori o per sciocchi.
Sta bene che Cristo ci comandi di escludere ogni sentimento di odio, rancore, malevolenza, fanatismo e intolleranza; ma praticare il disarmo unilaterale, porgere l’altra guancia e amare il nemico! …
Questo è troppo; sembra una condotta da pusillanimi e da fatalisti rassegnati. Un oltraggiato potrebbe arrivare al massimo a perdonare. Dimenticare gli costerà molto dipiù. Amare chi lo offende gli risulterà impossibile.
Si sente dire anche da persone cristiane e di buon cuore: “Io lo perdono, ma mi è impossibile dimenticare, e ancora più impossibile amarlo.” Dicendo così non stanno assecondando nel loro cuore sentimenti di odio, rancore o aggressività: e tanto meno il piacere squisito della vendetta.
L’atteggiamento da rinuncialisti a oltranza e la sapienza naturale di questo mondo daranno una risposta negativa e senza sfumature a tutti questi interrogativi. Ideale impossibile; pertanto, da respingere.
Tuttavia, storicamente sappiamo che ci furono cristiani che dettero una risposta affermativa; e non erano incoscienti né codardi, ma eroi della santità, uomini e donne di grande cuore e di una maturità umana e cristiana ineguagliabili, veri aristocratici dello spirito che primeggiarono in tutti i valori umani.
Perché la cosa più facile e naturale è vendicarsi, farsi giustizia con le proprie mani spinti dalla legge del taglione, o almeno odiare; invece essi seppero perdonare e amare!
Questa è la radicalità del messaggio Evangelico!
Don Graziano vicario parrocchiale
14^ domenica dopo Pentecoste
Rito Ambrosiano “C” – Mt 5, 33 – 48
Domenica 21 agosto 2016
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