BARZIO – 30mila euro, è la cifra che Palazzo Manzoni ha appena impegnato per la scuola materna “Sant’Alessandro” come contributo per l’anno 2016/2017 e che va ad aggiungersi alla lunga serie di contributi per un asilo che sembra non aver fondo.

La convenzione tra parrocchia e Comune prevede che l’amministrazione eroghi annualmente un importante contributo di 30 mila euro, somma dei 12.500 euro per ciascuna sezione e dei 5.000 a sostegno dell’asilo nido. Una prima tranche di 15mila euro è già stata resa disponibile, la seconda verrà saldata a febbraio.

Già vessate dal federalismo fiscale e interessate da una stretta su tutto il non-indispensabile, 30mila euro sono una spesa non certo irrisoria per le casse barziesi, che va a sostenere quella che resta pur sempre una realtà privata e che vale ad esempio tre volte tanto il contributo che Barzio versa per le scuole primarie di Cassina. I contributi pubblici agli asili privati, va detto, sono previsti per legge nei centri privi di scuola materna pubblica, ma le quote sono a discrezione dell’ente.

La vicenda dell’asilo barziese si trascina ormai da parecchi anni: davanti alla chiusura della scuola materna gestita dalla casa don Guanella l’allora parroco don Alfredo Comi decise di rimediarvi aprendo un asilo parrocchiale. Per far ciò accese un mutuo che le amministrazioni guidate da Andrea Ferrari promisero di aiutare a estinguere. A questi costanti contributi pubblici ordinari e straordinari – tra 2009 e 2014 la cifra è superiore ai 150mila euro, vedi l’approfondimento – sono poi seguiti eventi e spettacoli col medesimo scopo.

E se 30mila euro possono sembrare un aiuto ragionevole per limitare l’impatto delle rette sulle famiglie barziesi, la somma (ignota) di tutto il denaro mosso dal pubblico per terminare nel vortice della materna “Sant’Alessandro” ancora fatica a trovare chiarezza.