CORTENOVA – “Una persona umile, uno di noi con il quale si riusciva a parlare come si fa con gli amici””, in questa frase è sintetizzato il modo con cui Carlo Azeglio Ciampi (scomparso oggi all’età di 95 anni) si rapportava con le persone che incontrava. A Luigino Melesi capitò da sindaco di Cortenova, cinque mesi dopo che una frana aveva cancellato mezza Bindo, frazione del paese.

“Era l’8 maggio del 2003” – ricorda Melesi, oggi imprenditore. – “Il presidente era impegnato in un giro già deciso in Lombardia. Mi chiamò l’allora ministro di Grazia e Giustizia Roberto Castelli per dirmi che forse riuscivano a farlo arrivare nel nostro paese. E così fu”.

La sua visita capitò in un momento in cui sui fondi da destinare alle vittime della frana c’era ancora confusione e indecisione: “Gli consegnai un libretto in cui era spiegata la storia del luogo ed elencati i bisogni. Lui lo prese in consegna con grande attenzione”. Forse fu una coincidenza di tempi, ma poco dopo la questione del denaro da destinare alla ricostruzione si sbloccò, uscendo dalle nebbie in cui si trovava prima della presenza di Ciampi nella nostra valle.

Se lui era alla mano, il cerimoniale fu piuttosto severo, gli sfollati ad esempio non ebbero la possibilità d’incontrare la più alta carica della Repubblica. I bambini sì e anche i volontari degli Alpini, della Protezione civile e della Croce Rossa molto attivi nel sostegno fin dal primo momento della discesa del fiume di fango su Bindo.

Dove c’era Carlo Azeglio, c’era anche donna Franca. Un bel personaggio pure lei. Al momento della ripartenza se n’erano perse le tracce. Qualcuno spiegò che aveva voluto vedere Cortenova e in particolare la chiesa di san Fermo e al maritò sfuggi una frase del tipo: “Figuriamoci se lei era qui…”.

Il ricordo lasciato dalla coppia è così positivo da restare indelebile: “Di quelli che devono rimanere e ogni tanto rispolvero” confessa Melesi.

Foto in copertina di Silvio Sandonini
Immagini in pagina fornite da Luigi Melesi
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