PRIMALUNA – Don Marco Zanotti verrà ricordato dai giovani della Comunità Pastorale Madonna della neve anche per i “mitici” campeggi a Bueggio, sulla Presolana sia in estate che in inverno, per aver portato in Alta Val di Scalve, in montagna, più di 200 tra bambini e ragazzi ogni anno. Un campeggio, quello organizzato dal vicario della Pastorale Giovanile, dalle forti connotazioni religiose con chiari intenti educativi cristiani e cattolici. In un periodo di grande confusione religioso-morale, don Marco proponeva ai bambini, ai ragazzi, agli adolescenti e ai giovani partecipanti una mattina con lodi e catechesi e la messa quotidiana. Alla sera vesperi ed esame di coscienza oltre che gioco ed interminabili gite.
Contrariamente a quello che ci si può aspettare da una proposta simile, le famiglie della Comunità Pastorale e non solo, inizialmente scettiche, hanno aderito in massa a questa iniziativa alla evidente ricerca di valori e di educazione per i propri figli che il sacerdote ha sempre saputo offrire loro con chiarezza.
Don Marco: “Io credo molto nell’esperienza estiva dei campeggi e dell’oratorio feriale dei ragazzi. Nel mio primo anno in Valsassina ho proposto i campeggi e mi sono accorto che mancavano tutte le medie. Ho saputo che un Istituzione aveva organizzato un campeggio al mare e tutti i ragazzi delle medie sono andati li. L’anno successivo tutti i ragazzi di terza media in blocco si sono iscritti al campeggio dell’oratorio. Ho cercato di capire le motivazioni di questo cambiamento e la risposta dei preadolescenti è stata sorprendente: ‘Al campeggio istituzionale al mare non c’erano regole!’
Ho detto loro ‘Guardate che se venite con l’Oratorio al mattino c’è la preghiera con la catechesi, prima di camminare c’è la messa, prima di andare a letto preghiera ed esame di coscienza, confessione prima di andare a casa…’
La risposta è stata ‘Sì va bene’ ”.
Il sacerdote è chiaro su cosa vuol dire fare l’oratorio e cosa proporre ai ragazzi: “Quella dell’oratorio non è una proposta che viene fatta per tenere dentro tutti, in cui tutto va sempre bene. Gesù è chiaro, Gesù non è dolce, non dobbiamo avere paura di proposte alte, mai. Costano fatica ma la proposta diventa più bella anche se si aggregheranno ragazzi che non c’entrano niente con la fede. Accogliendoli possiamo dare loro un messaggio chiaro: L’oratorio deve essere il luogo dove passa con chiarezza il messaggio di Gesù. Che Gesù ti vuole bene. Abbiamo bisogno che gli oratori diventino luoghi di incontro con tutti quelli che vogliono entrarci. Anche con quelli che ci fanno disperare. Anche con quelli che ci sembrano inutili. Anche con quelli che sembrano delle zavorre…”
Una testimonianza chiara, quasi un’eredità quella che don Marco Zanotti lascia in Valsassina dopo tanti anni di Pastorale Giovanile in Diocesi, forse consapevole di essere stato l’ultimo vicario-coadiutore a Primaluna e che da parroco le cose non potranno più essere le stesse.
Don Marco, come è stato il suo rapporto con gli adolescenti?
“Ogni anno, dopo il campeggio invernale c’è la tombolata a Primaluna. Ho detto agli adolescenti dopo la vacanza del primo anno: mi raccomando tutti presenti! Me li sono ritrovati sempre tutti! Mi sono chiesto perché sono qua tutti? Potevano stare a casa, visto che erano molto stanchi. Ho capito che erano presenti perchè avevano respirato l’aria giusta, che è l’aria di Gesù.
Provo rabbia quando gli adulti delle mie parrocchie mi dicono: ‘Questi ragazzotti sono lì a fare niente, allora mandiamoli via, così non li abbiamo neanche più.’ Io ho sempre risposto: e dopo che non li abbiamo più? Dove trovano il messaggio cristiano? Dopo che li abbiamo buttati fuori, se ne sono andati. Non è facile farli ritornare. L’Arcivescovo dice che bisogna andare incontro ai lontani e quelli che sono vicini io li mando via? E poi quando sono lontano li vado a cercare?
Ho sempre creduto che i ragazzi che vengono, ragazzi buoni o ‘cattivi’ sono quelli che mi ha dato il Signore e non posso mandarli via. Bisogna aver chiaro che l’oratorio è un posto dove non si manda via nessuno mai, ma è anche il posto dove non si può rinunciare a proporre in maniera chiara un obiettivo, che è una scelta di fede. Una via, quella della fede, che richiede fatica.”
Don marco spiega che la vita e la ricerca della fede nei giovani di oggi non è facile: “Spesso si dice che i nostri ragazzi siano incontentabili. Credo che i ragazzi che vengono in oratorio non si accontentano delle banalità. Io sono coadiutore da quando sono prete e mi accorgo che i ragazzi chiedono qualcosa in più. Te lo domandano con chiarezza, perché fino a che sono bambini la fede è un gioco, ma quando incominciano a diventare preadolescenti e adolescenti si pongono delle domande importanti. Spesso non le dicono per vergogna, ma chiedono comunque tante risposte. Noi nelle parrocchie e in oratorio siamo in grado di dire che Dio è tutto? Perché se noi gli diamo altro e non parliamo mai di Gesù loro se ne andranno.”
“Ho cercato sempre di offrire ai ragazzi l’esempio per una vita cristiana piena di entusiasmo. Penso sempre che tutto quello che ho fatto per loro darà frutto. Vorrei tanto che questi ragazzi quando avranno 30 anni sappiano dire ai loro figli: ‘Vai all’oratorio perché li diventi grande bene. Perché lì mi hanno insegnato a vivere bene!’ ”.
Ma don Zanotti si lascia dietro anche qualche dispiacere: “Non sono riuscito a far passare e attivare l’oratorio domenicale nella mia Comunità Pastorale e un po’ mi dispiace. Mi consolo con i miei adolescenti che quando gli propongo una domenica assieme arrivano tutti. Credo che a lungo andare arriveranno anche i piccoli, ci vuole pazienza. Penso che noi educatori vogliamo seguire i nostri tempi mentre le persone ne hanno altri, ma anche se abbiamo gli oratori vuoti, forse è perché il Signore ci vuole dire qualcosa. Non dobbiamo vedere gli oratori vuoti come una sconfitta. Dobbiamo capire che non è con gli oratori pieni di bambini e ragazzi che siamo bravi. Gli oratori estivi spesso sono pieni, ma diventano spesso un parcheggio a basso costo. Va bene anche il parcheggio se è l’occasione di far passare Gesù.”
Chiediamo a don Marco di raccontarci come sono stati questi quattro anni da coadiutore nella CP Madonna della neve: “Io sono il primo coadiutore dopo la nascita della Comunità Pastorale. Questo vuol dire che il mio predecessore ha avuto l’onere e la disgrazia di dover unire cinque parrocchie che avevano altrettanti oratori che facevano vita a sè. Quel povero uomo ne ha certamente sentite da tutti in abbondanza…
Io sono stato fortunato, perché forse le persone erano stufe di dircele, per cui gli andava bene quello che facevo. Quando sono arrivato a Primaluna avevo un’educatrice adolescenti bravissima. Adesso ho sei educatori: seconda e terza media, due educatori adolescenti.
Io con loro mi confronto e per stile personale ed educazione dei miei genitori sono apertissimo alle critiche e dico sempre ai miei educatori che se faccio qualcosa che non va me lo devono dire senza nascondermelo. Gli educatori che seguono i preadolescenti sono ragazzi di 4a e 5a superiore ed universitari. Un giorno alla settimana incontriamo i ragazzi e di solito, dopo, io mi trovo con loro per fare un bilancio dell’incontro e una volta al mese programmiamo le attività dei ragazzi.
Non solo ci confrontiamo sui nostri ragazzi. Ho la convinzione che un ragazzino di 2a e 3a media non verrà mai a dirmi che cosa ha nel cuore, perché sono il don e perché sono adulto; ma agli educatori sicuramente si apriranno, perché più vicini di età. Quando loro raccolgono qualche confidenza e problema, ci confrontiamo e sui casi gravi procediamo ad una segnalazione alla famiglia.
Ringrazio i miei educatori e tutti quanti per il bellissimo rapporto che hanno istaurato con me ed anche per quello che hanno fatto con i ragazzi degli oratori, dei campeggi. Ricordando che lo abbiamo fatto per e con Gesù”.
Giacomo Piazza
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