C’è in questo brano di Vangelo di questa domenica un senso profondo di paternità nel quale sembra Gesù voglia avvolgere i suoi “piccoli”, cioè i discepoli che pare si ricordi improvvisamente di aver lasciato soli, senza alcuna difesa, senza aiuto.
Anche un solo bicchiere di acqua fresca dato loro sarà ricompensato. E’ uno dei momenti dove il Maestro tradisce la sua umanità, dove non insegna, ma prega noi di essere buoni con i suoi amici che hanno abbandonato tutto per seguire la sua parola e che per lui affronteranno una difficile vita e una cruenta morte.
Con l’espressione “i piccoli” egli confessa il suo grande amore per chi parlerà in suo nome, non solo in quei giorni, non solo negli anni descritti dall’ Evangelista, ma in ogni luogo e in ogni tempo della terra.
“Chi avrà perduto la sua vita per causa, mia la ritroverà”. Chi non si attacca alla vita terrena come fosse l’unico bene e l’unico scopo della propria nascita, ma sarà pronto a perderla per le ragioni del Signore, la ritroverà.
In fondo non è difficile da comprendere: quanti sono stati pronti ad offrire la propria esistenza, forse l’ unica nella quale credevano, per restare fedeli ad un’ idea, quanti l’hanno perduta per salvare quella di altri che amavano e quanti ancora sono pronti a metterla in gioco anche per ragioni meno nobili.
L’ evangelista Matteo sembra qui voler riassumere tutte le sue preoccupazioni per le difficoltà che i primi evangelizzatori dovevano affrontare e quindi raccoglie nella sua memoria e trascrive ogni parola che il suo Maestro aveva speso riguardo all’accoglienza , alla comprensione , all’aiuto che doveva essere loro offerto.
Si dovrebbero rileggere queste raccomandazioni pensando a quanto spesso, sia il discepolo, sia il giusto, vengono oggi dimenticati nella propria solitudine.
don Graziano
vicario parrocchiale
Domenica 9 ottobre 2016
6a domenica dopo il Martirio di san Giovanni
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