Si è voluto chiamare Bob Dylan, questo gatto della musica magrolino, tutto pelle e ossa, che si apparta e guarda il mondo nascosto in un armadio. La sua voce ha segnato la cultura popolare del secondo Novecento occidentale; Beatles e Rolling Stones in Inghilterra, lui, rotolando decade su decade, in America. Ma per quale motivo Dylan occupa nel nostro immaginario un posto così diverso dalle coppie McCartney-Lennon, Jagger-Ritchards?