PREMANA – La richiesta al Governatore Maroni, sottoscritta da una galassia molto ampia di soggetti impegnati nella difesa delle acque pubbliche (associazioni, movimenti, comitati, circoli…), è quella di una moratoria dello sfruttamento dei corsi d’acqua lombardi – quantomeno fino all’elaborazione del “bilancio idrologico regionale” da parte di ARPA e del Programma di tutela e uso delle acque. Ma c’è di mezzo anche il famoso referendum costituzionale, perché in caso di vittoria del sì “le competenze in tema di rilascio di nuove derivazioni idroelettriche diventerebbero di esclusiva competenza dello Stato”.
La Regione dunque, secondo i firmatari della richiesta – compreso il comitato premanese “Salviamo i nostri torrenti“ – dovrebbe intervenire al più presto con la famosa moratoria, per evitare ogni rischio in materia di sfruttamento delle nostre acque.
Ecco la lettera inviata a Maroni:
Al presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni
Il 7 settembre 2106 in Consiglio Regionale le forze politiche lombarde hanno votato all’unanimità una mozione che impegnava il Presidente a valutare la possibilità di una moratoria allo sfruttamento dei corsi d’acqua regionali, almeno sino a quando non saranno elaborati il bilancio idrologico regionale da parte di ARPA e il Programma di tutela e uso delle acque.
La richiesta di una moratoria prende le mosse dall’azione dei comitati ambientalisti lombardi, che da anni denunciano lo sfruttamento indiscriminato dei corsi d’acqua a danno dell’ambiente, causa di maggiore inquinamento e maggiore rischio idrogeologico per i territori.
La mozione approvata in Regione Lombardia ripercorre l’approccio cautelativo recentemente adottato in Val d’Aosta e auspicato dalla Comunità Europea, al fine del raggiungimento degli obbiettivi di qualità dei corsi d’acqua meglio definiti con la Direttiva Acque.
L’esito del prossimo Referendum Costituzionale condizionerebbe in modo determinante l’efficacia e la applicazione del recente unanime impegno politico di Regione Lombardia: è infatti noto come, nel caso di vittoria del SI, le competenze in tema di rilascio di nuove derivazioni idroelettriche, giusta modifica dell’art. 117 della carta costituzionale, diventerebbero di esclusiva competenza dello Stato. Automaticamente la mozione regionale decadrebbe e la possibilità di adottare una moratoria a livello regionale sarebbe preclusa per difetto di competenza in materia di Regione Lombardia.
I sottoscritti Comitati e associazioni ambientaliste, auspicando che venga portato a compimento l’obiettivo della mozione approvata da Regione Lombardia, invitano il Presidente e la Giunta Regionale a tradurre in atti concreti i contenuti della mozione nr. 672 del 01 agosto 2016, approvando una specifica moratoria prima del prossimo 4 dicembre 2016, data del Referendum Costituzionale. La moratoria dovrebbe essere adottata anche in riferimento alle numerose richieste in corso di istruttoria.
Milano, 17 ottobre 2016
I comitati e associazioni ambientaliste lombarde
(La presente sarà aggiornata con le adesioni che perverranno successivamente alla trasmissione).