La festa di tutti i Santi potrebbe dare l’impressione quasi di un atto di riparazione da parte della Chiesa verso le tante figure che logicamente non possono ricadere nel calendario liturgico. In realtà il significato di questa festa è totalmente differente.
Siamo al termine dell’anno liturgico, ed è logico allora vedere l’azione meravigliosa dello Spirito Santo: l’onnipotenza dello Spirito di Dio che suscita un numero indefinito di anime eccezionali, anime che appartengono ad un passato storico, anime che anche oggi sono presenti nella realtà della Chiesa.
Questo pensiero ci ricorda un altro aspetto: non esiste semplicemente quello che potremmo definire la grande santità, la santità “canonizzata”, ma esiste anche una santità che potrebbe essere definita minore, non come qualità di onore, ma come continuazione sociale, giuridica, appunto perché non canonizzata, ma una santità reale, impegnata, alla quale tutti noi dobbiamo aspirare.
E questa visione grandiosa di un numero sterminato di anime eccezionali, da una parte è per noi sicurezza, perché ci assicura dell’assistenza che nasce dalla loro intercezione.
“Santi tutti pregate per noi!”, ma contemporaneamente si può dire che è una provocazione all’amore, così come sant’Agostino già l’ha sentita, e diceva: “se quello, se quelli, sono diventati santi, perché anch’io non posso diventarlo ?” Perché accanto a questa dimensione personale, ne esiste un’altra: quella sociale.
Immaginiamo per un’ipotesi assurda che queste anime sante che popolano l’eternità, di colpo scendano dal Cielo a ripopolare la terra, assumendo di nuovo la carne viva come la nostra: avremmo allora il mondo trasformato da questa gente, questi milioni di anime sante che tornano a vivere i nostri giorni!
Certo l’ideale della santità è ancora molto lontano dalla tragica realtà in cui viviamo, ma almeno come desiderio, come aspirazione, questo ci deve essere in noi.
E questo nostro desiderio noi umilmente lo deponiamo ai piedi della Madonna, che noi invochiamo come Regina di tutti i Santi. A lei chiediamo che possa venire un giorno, almeno lo desideriamo, in cui invece che invocarla Regina di tutti i Santi, possiamo invocarla come Regina di tutti noi Santi!
Don Graziano
vicario parrocchiale
1 novembre 2016
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