LECCO – Si è risolta la vicenda giudiziaria di C. P. P., accusato di violenza privata per essersi seduto nel bel mezzo della strada che porta al rifugio Antonietta sul Pialleral, impedendo ad un dipendente dell’azienda Vinicola Mauri di portare i rifornimenti necessari alla sua attività al signor Pensa, proprietario del rifugio, che proprio per questo scopo aveva aperto la stanga che impedisce ai non autorizzati di transitare sullo sterrato.

“Questa situazione a dir poco bizzarra è durata circa un quarto d’ora, venti minuti al massimo – spiega il trasportatore –. L’imputato era seduto in mezzo alla strada e non mi voleva far passare, poi si è affacciata dalla casa a fianco una signora che lo ha convinto a desistere, permettendomi di passare e portare a termine il mio lavoro”.

A chiarire le dinamiche legate a questa strada è Massimo Mazzoleni, ex sindaco di Pasturo: “La strada oggetto in questo procedimento è una strada privata, nata all’inizio degli anni Novanta quando i proprietari dei terreni e delle baite della zona hanno messo a disposizione una parte dei loro possedimenti per costruire questa strada, regolamentata poi da un’apposita convenzione, che aveva lo scopo principale di servire adeguatamente le varie abitazioni”.

A spiegare le motivazioni del proprio comportamento è lo stesso imputato: “le condizioni della strada stavano peggiorando e quando ho visto il pick up passare ho cercato di fermarlo dal momento che è una strada privata”; motivazioni accolte dalla corte, presieduta dal giudice Manzi, che ha assolto l’imputato “giudicando il reato non punibile per la particolare tenuità del fatto”.

M. V.