CULTURA/I CANTI DI PREMANA NELL’ETNOGRAFIA. SABATO L’INCONTRO



PREMANA – Nel tardo pomeriggio del 12 ottobre 1973 tre viaggiatori bussarono alla bottega artigiana di forbici e coltelli dei Codega, a Premana,  vennero accolti gentilmente. Si trattava di ricercatori dell’Istituto E. De Martino di Milano impegnati, con altri, in un’ampia indagine sul patrimonio espressivo popolare nei territori e nelle valli adiacenti il corso del fiume Adda. È quella che verrà chiamata, con formula abbreviata, la “Ricerca Adda”.

Questo sabato alle 16 nel museo etnografico di Premana un incontro particolare promosso proprio dall’Istituto E. De Martino con il locale museo etnografico. Un appuntamento che si configura come un ‘ritorno’, a distanza di molti anni, sulle tracce della Ricerca Adda, realizzata tra il ’73 e il ’74 coinvolgendo una nutrita équipe di raccoglitori-ricercatori, coordinati dagli esperti dell’Istituto, contando un numero considerevole di contatti con le comunità e con le persone.

L’incontro con Premana e la scoperta della sua particolare ‘ricchezza etnografica’ costituiscono senza dubbio una tappa tra le più significative di quel lungo percorso. Per ricordare quell’incontro e la figura di Franco Coggiola, prematuramente scomparso nel 1996, che salì in paese in quel lontano ottobre del ’73 come coordinatore della ricerca, l’Istituto De Martino, nella coincidenza del 50° di fondazione, su proposta di Riccardo Schwamenthal, Cristina Melazzi e Vittoria Fiora, allora compagni di ricerca di Coggiola, ha promosso questa sorta di ‘ritorno a Premana’, per condividere con gli abitanti qualcosa di quel lavoro di raccolta e di quel ‘bontemp’: davvero un ‘buon tempo’, una stagione ricca di impegno e di frutti.

Grazie alla collaborazione con il museo etnografico e il comune di Premana, ha così preso avvio un’iniziativa che vede coinvolti direttamente alcuni dei testimoni e dei familiari delle persone allora incontrate. Una presentazione video (realizzata da Cristina Melazzi e Graziano Morganti, con la collaborazione di Stefano Arrighetti) illustrerà il ruolo dell’Istituto ed in particolare l’ambito della Ricerca Adda (oggi interamente digitalizzata), focalizzando quella prima indagine etnografica del 1973 a Premana e insieme la figura di Franco Coggiola, con l’ascolto di brani di testimonianze e canti allora registrati, accompagnati da immagini di Vittoria Fiora.

Tra le più suggestive, alcuni primi piani di una ‘cantora’ premanese, Romilda Berera (1904-1985), depositaria di un ricco patrimonio di canti, in parte passato alle figlie: l’appuntamento di sabato 17 dicembre offrirà un suo breve ‘ritratto sonoro’, grazie sia ai documenti raccolti per la Ricerca Adda, sia a quelli privati della famiglia, tra cui un filmato. A conclusione della serata, gli stessi familiari di Romilda, con il gruppo “Premana canta”, dell’Associazione Amici del Museo di Premana, riproporranno brani del suo repertorio di allora.

Tra questi, “Ol mè bon temp”: una bella ninna nanna di radice arcaica e di contesto premanese, a cui Romilda era forse particolarmente legata (la ritroveremo tra quelle raccolte nel 1976 da Pietro Sassu e Glauco Sanga per i volumi su Como e su Premana di Regione Lombardia, 1978-1979) e che dà il titolo all’incontro. Infine, ma non ultima, una dedica a Riccardo Schwamenthal, che questo ‘ritorno a Premana’ ha fortemente voluto e seguito, ma lasciandoci troppo presto.

 

 

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