MILANO – Sfumato il ricco finanziamento inizialmente intravisto nella vittoria del bando Gal, ora la Regione sta cercando in qualche modo di correre ai ripari, così da soddisfare sia la Comunità montana “di giù” che si è vista assegnare i finanziamenti proprio grazie all’esclusione dell’omologo ente valsassinese, sia appunto la CM della Valsassina che non ha accolto affatto bene le motivazioni per le quali, a bando già vinto, è seguito un dietro front.
Un ordine del giorno approvato ieri sera dal Consiglio regionale durante la trattazione del bilancio di previsione 2017/2019 e presentato dai consiglieri regionali lecchesi Mauro Piazza, Raffaele Straniero e Antonello Formenti punta infatti a rifinanziare il GAL dei Due Laghi escluso nelle scorse settimane da precedenti stanziamenti per problemi procedurali tecnico-amministrativi.
“A seguito delle diverse interpretazioni sulla modalità di costituzione della società GAL dei Due Laghi che hanno portato all’esclusione del GAL stesso dai finanziamenti della Misura 19, come consiglieri lecchesi – assieme ad altri colleghi appartenenti a tutte le forze politiche – abbiamo istruito un ordine del giorno (in accordo con l’assessore Gianni Fava) votato all’unanimità che impegna la Giunta a individuare economie e/o nuove risorse da destinare alla Misura 19 del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 che riguarda appunto il GAL dei Due Laghi”, spiega Mauro Piazza.
“In questo modo – aggiunge Raffaele Straniero – puntiamo a raggiungere il duplice obiettivo di veder finanziati i progetti di entrambe le Comunità Montane che fanno riferimento al nostro territorio”. “Nell’ordine del giorno sollecitiamo un intervento nel più breve tempo possibile anche mediante l’apertura di un nuovo bando”, prosegue il consigliere Antonello Formenti.
“Questo Ordine del Giorno è un ulteriore importante segnale di attenzione per i nostri territori montani che va nell’ordine di considerare la montagna come una straordinaria risorsa della nostra regione da tutelare in ogni modo”, concludono i tre rappresentanti lecchesi a Palazzo Lombardia.