FUCILATI DEL 1944. SABATO L’INIZIATIVA DELL’ANPI PER I PARTIGIANI DELLA “PIANCA”



BARZIO – Il 30 dicembre 1944 presso il Baitone della Pianca i fascisti del 1° battaglione mobile della Brigata Nera “Cesare Rodini” di Como catturarono 36 Partigiani. Alcuni facevano parte della 55esima brigata “Fratelli Rosselli”, altri della ex 86esima brigata “Giorgio Issel”, altri erano arrivati negli ultimi giorni. Franco Carrara, partigiano della Issel, tentò la fuga ma venne ucciso nel prato antistante la baita. Tutti verranno condotti a piedi a Introbio. Il giorno dopo, 31 dicembre, davanti al cimitero di Barzio undici di quei partigiani vennero fucilati, altri tre verranno fucilati a Maggio di Cremeno.

Come ogni anno l’Anpi organizza una commemorazione in memoria dei caduti di quel rastrellamento nazifascista. Sabato 31 dicembre appuntamento alle 9.15 al cimitero di Maggio, alle 10 il corteo si fermerà al camposanto di Barzio in località Robbiasca, infine alle 10.30 la sala civica di Palazzo Manzoni ospiterà il “Racconto dei partigiani catturati alla Pianca e fucilati a Barzio e Maggio di Cremeno” a cura dell’associazione Banlieue e dell’Isrec di Bergamo con intervento musicale del Vecchio Comballo.

Da una testimonianza di don Piero Arrigoni:

“… a piedi nudi da una frazione vicina mi avverte: ci sono i Nazif. Appena in tempo per nascondere l’unico che avevo in casa quella notte: il Dott. Carlo Piatti da Lecco.
Quelli della Pianca vengono,inspiegabilmente, sorpresi nel sonno dai Nazif. scesi da Colmine. E le sentinelle? Mistero. Si arrendono. Nel trambusto, uno tenta di fuggire; viene rincorso e raggiunto da una raffica; a farlo fuori è un 17enne di un paesino vicino a Porlezza. La salma viene abbandonata giù nel bosco ne ho notizia il 15/1/45 è notte la cerco invano, la trovo il 16 mattina con il Dott. Carlo Piatti; di notte viene trasportata e nascosta sotto la neve sul sagrato di Morterone. Per gli altri segue la strage: 3 a Maggio, se non erro, 1 a Introbio, 11 a Barzio, i superstiti sono deportati in Germania. In un albergo di Barzio segue una grande veglia danzante per festeggiare la vittoria.
27 febbraio: c’è un funerale; rotta quindi la coltre nevosa nel cimitero è possibile, di notte, nella stessa fossa, deporre il partigiano morto. L’individuazione avvenne così: un cacciatore aveva trovata la salma, dalla tasca aveva sfilato il portafogli, s’era tenuti i soldi, i documenti li aveva dati al mio parroco di Vedeseta, era: Carrara Franco di Giovanni da Alzano lombardo (BG) classe 1920 reduce dalla CSIR,la salma fu riconosciuta dal di lui fratello….”

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