CRANDOLA – Il paese di Crandola è in festa questa domenica per celebrare Sant’Antonio. Fino agli anni ’50 la festa si svolgeva l 17 gennaio, in quel periodo molti crandolesi lavoravano lontano e per questo si è deciso di spostare la celebrazione alla domenica più vicina al giorno del santo patrono.
Si è tenuto addirittura un referendum per decidere il cambiamento, anche solo spostando la data, stabilendo che le principali attività durante la festività rimassero invariate.
Oggi domenica c’è la messa solenne seguita dalla benedizione degli animali, infatti la tradizione agricola è rurale del territorio vuole una particolare devozione al santo.
Tanti sono i proprietari di animali che partecipano alla benedizione, un tempo prevalentemente si portavano in piazza bovini, ovini, caprini e suini mentre oggi sono altri gli animali presenti all’evento come cavalli, gatti e cani.
Altra tradizione della festa di Crandola è la cucina, il piatto forte è quello degli “scapinasc“, tradizionali ravioli con ripieno dolce serviti al burro versato. Il nome “scapinasc” in dialetto significa scarpone o grossa scarpa malmessa.
Il dolce tipico è la torta di pane e latte, ingredienti facili da reperire sul posto con aggiunta di uvetta per darle un po’ d’aroma e di colore e la finitura con una spolverata di zucchero semolato.
La festa richiamava un tempo molta gente dei paesi vicini, le persone arrivavano a piedi attraverso le strade comunali, oggi invece l’affluenza è più estesa e giugnono persone da tutta la provincia compresi molti parenti dei residenti che vengono a condividere una giornata di festa con i loro familiari.
Per preparare i ravioli, nei giorni precedenti tutta la popolazione si è messa al lavoro anche nei saloni della pro loco -ravioli che sono stati cucinati sabato sera e poi offerti ai visitatori.
Fernando Manzoni
LA PREPARAZIONE DEGLI SCAPINASC