IL DOMENICALE DI R.B./CAMMINANDO SULLE STRADE DELLA PAURA



O è il Male ciò di cui abbiamo paura, o il Male è che abbiamo paura.

(Sant’Agostino)

 

Una volta era diverso.

Se andavi lontano e volevi comunicare dovevi arrangiarti con quel che trovavi. Il telefono dell’albergo, oppure uno pubblico per strada con tutte le complicazioni ed i costi annessi e connessi.

Risultati immagini per kirk teletrasportoAnche l’informazione viaggiava su altre strade, la carpivi qua e là, un sentito dire, il titolo di un giornale, qualche immagine e una lingua da interpretare diffusa dalla televisione mentre intorno la vita continua a scorrere tranquilla e riesci a rimandare la preoccupazione al dopo, quando il ritorno si materializza e quello che stai vivendo diventa un ricordo.

Oggi, nonostante non siano ancora riusciti (James Tiberius Kirk e soci a parte) a teletrasportarti, le condizioni sono totalmente differenti.

Se sei lontano è sufficiente cercare un bar con il wifi, ordinare una birra per giustificare la tua presenza, estrarre dalla tasca quello che nell’antichità era un telefono portatile, gesticolargli sopra un abracadabra e, al diavolo le distanze, precipitare nel tuo mondo.

E scoprire che nessun posto è davvero così lontano come sembra.

O, in alcuni casi, come vorresti fosse.

 

**********

 

Sono stato lontano dieci giorni. La domanda più consueta che mi sono sentito rivolgere prima di partire è stata “non hai paura?”.

La città è evidentemente presidiata. Ci sono posti blocco a tutti gli ingressi: la polizia è discreta, le auto rallentano docili, un’occhiata agli occupanti, forse un grazie e poi via libera. Qui hanno dovuto farci l’abitudine ed anche tu che vieni da fuori dopo un po’ non ci fai più caso, anche se non è normale, anche se chi è di lì rimpiange altri tempi e le centinaia di migliaia di turisti che non arrivano più.

frutta mercato egizianoIl fruttivendolo, aperto giorno e notte, è un abile affabulatore e sceglie per te il meglio che ha dietro e davanti al banco, perfino sulla strada; il garzone del panettiere ti sorride mentre riempi il sacchetto di caldissimo e profumatissimo pane senza lievito, ti chiede tre lire, un niente che per lui fa la differenza; il giovane della pasticceria dopo due giorni vuole fare una foto di gruppo, ma prima su un quaderno devi scrivergli alcune parole in italiano: i numeri da uno a dieci, buongiorno, buonasera, buonanotte e così via. Intanto hai riempito un sacchetto di spettacolari paste e biscotti appena sfornati in deroga alle prescrizioni (mai pienamente rispettate del resto, vero dottore?) contro il colesterolo.

Alle due del mattino il negozio del barbiere è ancora aperto e in piena attività. Rasoio e forbici servono l’uomo sulla poltrona mentre un altro aspetta, paziente, il suo turno. Sembra che nessuno guardi l’orologio, anzi, la sensazione è che lo spegnersi del sole accenda la vita, un controsenso rispetto alla nostra pallida normalità.

La vita fluisce a velocità d’uomo; il muezzin, implacabile, scandisce lo scorrere del tempo; il vento agita le palme, solleva la sabbia e nasconde le montagne a sud; il mare nasconde i suoi tesori ed offre generosamente i suoi frutti.

 

Di cosa dovrei aver paura?

 

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bellavistaMi siedo su un divano all’Opa Bar, proprio davanti al Bella Vista Resort e al ristorante italiano La Luna. È mezzanotte ma sembra mezzogiorno, questa città sembra non senta mai il bisogno di spegnersi e riposarsi.

Aggancio il wifi e mi teletrasporto in altri mondi.

Una signora trovata morta nell’ingresso di casa, un’altra in una scarpata, un’altra ancora nel suo appartamento; uno che butta benzina sulla fidanzata, l’altro che sfregia la sua Miss; due che ammazzano i genitori sfidandosi alla playstation; gente varia che uccide altra gente varia per una manciata di euro o per un affitto da riscuotere; bravi ragazzi che sparano, e uccidono, per strada; medici che forse sono angeli della morte e madri che provano a disfarsi dei propri figli.

Un amico egiziano capisce di cosa stiamo parlando tra italiani.

“Ti faccio una domanda” dice in inglese.

“Non hai paura?”, mi chiede in italiano.

 

Buona domenica.

BENEDETTI TESTINA
Riccardo

Benedetti

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            L’ARCHIVIO DELLA RUBRICA DOMENICALE

 

 

 

 

Foto di copertina: EPA/egyptianstreets.com/

 

 

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