MILANO – Il 2 gennaio ha debuttato ufficialmente a Piazza Affari il titolo del nuovo Banco Bpm, il gruppo di credito nato dall’atto di fusione ai registri delle imprese di Verona e di Milano, con un debutto da record come migliore titolo del Ftse Mib. Tra i commenti positivi degli analisti e le prime mosse sul versante clienti, ecco perché il 2017 potrebbe essere proprio l’anno di questo nuovo istituto.
Il 2 gennaio 2017, in uno scenario europeo incerto, dove anzi le principali borse registravano un segno meno, a Milano c’era un titolo che debuttava con una buona accoglienza da parte degli investitori. E non parliamo delle azioni di una start up o di un’iniziativa imprenditoriale, ma del nuovo Banco Bpm, che ha rappresentato una positiva trainando in ambiente nero anche i titoli bancari trascurati fino al giorno precedente.
Partenza col botto. Con un doppio picco positivo registrato nei primi due giorni a Piazza Affari, rispettivamente chiusi a +9,08% e +7,2%, il neonato gruppo bancario milanese-veronese ha dunque sbancato il Ftse Mib e soprattutto confermato un giudizio di sostanziale fiducia da parte degli investitori nel primo (e finora ancora unico) esempio d’integrazione tra banche popolari voluta dalla riforma del governo Renzi, che si candida a diventare una vera public company e a insidiare la leadership in Italia nel settore del credito, dove al momento dominano Intesa Sanpaolo e Unicredit.
Prodotti per i clienti. Uno dei punti di forza attuali del gruppo sta anche nell’offerta ai clienti: in controtendenza con i competitor, infatti, i prodotti finanziari hanno un costo ridotto (ad esempio, ritirare contanti in filiale allo sportello non prevede commissioni, mentre la media altrove è di 65 centesimi), e come si legge sul portale FissoVariabile.it, il sito che approfondisce gli argomenti finanziari, anche sul fronte dei mutui BPM Banking si muove in maniera attenta al cliente, tenendo i tassi ancora bloccati ai minimi.
Il rating. Tutto questo si traduce appunto in un interesse da parte di consumatori e analisti sulle prossime mosse del gruppo. In particolare, Moody’s ha assegnato i rating al nuovo istituto, confermando l’upgrade ultimo di quelli delle due banche “in relazione al miglioramento del profilo di credito del nuovo gruppo bancario”, come si legge nel comunicato: pertanto, le valutazioni di lungo e breve termine sui depositi di Banco Bpm sono rispettivamente a “Ba1” e “Not Prime”, il rating di lungo termine sul debito senior è fissato in “Ba2” e quello Baseline Credit Assessment a “b1”; infine, l’outlook sul rating di lungo termine sui depositi è stabile, mentre quello sul debito senior è negativo.
I giudizi degli analisti. Inoltre, secondo Equita Sim, la neonata banca supererà gli obiettivi contenuti nel piano industriale al 2019, soprattutto in relazione alla razionalizzazione dei costi. Di pari passo è andata, come detto, l’accoglienza da parte degli investitori, ben impressionati sia dai risultati che dagli annunci del gruppo.
I numeri di BancoBpm. Come detto, il nuovo BancoBpm deriva dalla fusione di Bpm e Banco Popolare, e può contare su 4 milioni di clienti e una quota di mercato dell’8%, pur essendo prevalentemente focalizzato sul Nord Italia, con un attivo di circa 171 miliardi e oltre 25.000 dipendenti. Questi numeri lo rendono già attualmente il terzo gruppo bancario in Italia dopo Intesa Sanpaolo e Unicredit considerando numero di filiali (2.467), crediti netti verso la clientela e raccolta diretta ed indiretta; dal punto di vista territoriale, in regioni come Lombardia, Veneto e Piemonte BancoBpm può vantare quote di mercato pari rispettivamente a circa il 16%, 10% e 13%. Tra i possibili fattori di rischio c’è un portafoglio di crediti deteriorati piuttosto ampio, ereditati in gran parte dal Banco Popolare.