ACQUA COLORATA A INTROBIO/L’EX SINDACO MARCONI NON CI STA: “IDROLARIO E ATS CONTROLLATI CONTROLLORI, E GIUNTA AIROLDI LASSISTA”



INTROBIO – Se enti preposti e amministrazione comunale sembrano cadere dalle nuvole mentre a Introbio si ripete l’esperienza dell’acqua sporca dai rubinetti, è l’intervento dell’ex borgomastro Eusebio Marconi a riportare tutti coi piedi per terra.

Questi infatti sono i toni della lettera che il lungamente sindaco del paese di centro valle invia a Lario reti holding, al sindaco Adriano Airoldi, al prefetto Lilliana Baccari, all’Ats Brianza, all’Ance di Lecco e al distretto sanitario di Introbio.

Quali sono ruoli e responsabilità dei diversi enti, si chiede Marconi, e perché il sindaco con ordina di bollire l’acqua dimostrata ormai la difficoltà degli impianti nel garantire le condizioni sanitarie dell’acqua? Marconi ripercorre inoltre la nascita del moderno acquedotto ricordando che carte, documenti e analisi sono ancora disponibili per un raffronto.

Oggetto: nota LARIO RETI HOLDING spa del 05/08/2016 – relativa al monitoraggio rete acquedotto in Comune di Introbio – riscontro.

Con la presente si comunica di aver preso atto della nota del 5 agosto 2016 prot. 4941 trasmessami dalla società Lario Reti Holding spa – Lecco, oltre agli Enti in indirizzo, relativa all’esito delle indagini svolte sulla rete di distribuzione dell’acquedotto di Introbio e si ringrazia della fattiva collaborazione.

marconi acqua Allegato 2.c 4Esprimo però le mie riflessioni su questa “Odissea”:
tutti gli interventi sull’acquedotto previsti, quanto costano e quanto si ripercuote il costo sui cittadini?
E’ l’unico modo di gestire la situazione o vi sono alternative?
E’ stato eseguito il monitoraggio dei punti di acquedotto privi di fontane in modo di realizzare dei punti di ricircolo evitando ristagni d’acqua e possibile inquinamento?
Il controllo analitico dell’acqua è eseguito dalla società che ha in gestione il ciclo integrato che funge da “controllore e controllato”, ed esiste ancora il controllo da parte dell’ATS BRIANZA (ex ASL)?

Qual è il potere del Sindaco (massima autorità sanitaria sul territorio)? Non è forse lo stesso Sindaco (art. 50 comma 5 del D .lgs 267/2000) che dovrebbe preoccuparsi della salute pubblica?
marconi acqua ozonizNon vi è un obbligo, almeno morale, di segnalare alla Prefettura queste situazioni in modo che la stessa possa intervenire (Vedasi per similitudine l’art. 54 del D. lgs 267/2000 ed all’intero paese, in particolare alle scuole)?.
Perché (ved. mia relazione precedente) si è smantellato l’impianto di ozonizzazione atto a sanificare le acque di Introbio a favore di un impianto a raggi UV?

Su queste riflessioni non voglio dilungarmi, ma è chiaro che il principio di erogare acqua potabile e pulita dai rubinetti deve essere rispettato, altrimenti si ritorna ai tempi antichi ormai dimenticati.
In comune di Introbio esistono i fascicoli con i disegni dell’intero impianto dell’acquedotto ed è ancora attiva la ditta che realizzò i maggiori lavori, per cui un raffronto potrebbe risultare utile.
In particolare si deve dare atto che:
alle sorgenti di approvvigionamento dell’acquedotto, l’acqua ha un contenuto di ferro bassissimo, ampiamente al di sotto dei limiti di Legge (D. lgs 313/2001);
la rete di acquedotto presenta tratti di tubazioni in acciaio ormai corrose per vetustà;
la rete, stante la bassa velocità dell’acqua, può avere ristagni nelle linee di distribuzione che permettono al materiale ferroso di inquinare l’acqua e tale evento è riscontrabile solo con un rapporto diretto con l’utenza colpita da tale disagio;

marconi acqua Allegato 2.dIl contenuto della relazione prevede dei “risultati attesi” e dà atto della possibile eliminazione dei tratti di acquedotto in acciaio, senza certezze sui tempi e soprattutto sul risultato effettivo.
Sul punto si denota che i risultati delle analisi dell’acqua alle sorgenti (con assenza di ferro), portano inequivocabilmente a desumere l’assoluta necessità che tale intervento sia prioritario rispetto ad altri.

In considerazione della rassicurazione avuta con la precedente nota del 15 giugno 2016 di utilizzo della “clorazione” solo come evento eccezionale, si raggiunge la certezza che per eliminare il disagio segnalato della presenza di ferro nell’acqua erogata, si debba eliminare l’unica causa accertata: le tubazioni in acciaio, comunicandone la tempistica a tutta la popolazione.

Vorrei fare presente che prima di dare inizio alla distribuzione dell’acqua sono state fatte, a suo tempo, analisi in particolare modo alla nostre sorgenti: Alberedo, Nuina, Canale, Val di Vera, Troggia e Cademartori dai nostri consulenti di allora: il prof. Perotti, docente chimico, il Dott. Invernizzi, il Dott. Professor Romero Docente biologo, il Dott. Garbelli direttore ASL e dalla società del Dott. Zucchi con un gruppo di geologi fra i migliori d’Europa. Inoltre anche il Dott. Parigi di Bergamo, biologo, libero professionista, ci aiutava a fare le analisi per capire che a volte alcune sorgenti potevano dare aggiunte di inquinanti in forme diverse.

Con loro abbiamo stabilito la miscelazione delle sorgenti decidendo di portare nel serbatoio di raccolta le varie miscele di acque sorgive, a costo zero, ringraziando la famiglia Pessina della Norda. Il collaudo dell’impianto era stato effettuato alla presenza del dott. Garbelli e dei suoi collaboratori dell’ASL di Lecco.
Gli impianti erano poi stati meta di visita dei vari Istituti Tecnici di Lecco e di Tecnici e Sindaci della valle.

marconi acqua acquedTali acque miscelate facevano il percorso evidenziato nel grafico allegato (All. A), per cui tutta l’acqua subiva il trattamento di sanitizzazione con l’ozonoTale impianto era stato acquistato dalla società Chillicemie. In Comune esiste tutta la documentazione.
Nei periodi di siccità si interveniva sul lavatoio chiudendo tramite valvola il tempo di flusso dell’acqua nelle ore notturne. Tutto il flusso era sotto controllo. Tutta l’acqua del lavatoio, dopo il trattamento di sanitizzazione veniva filtrata con carbone attivo e sabbia.
Tutti questi meccanismi di controllo e sanitizzazione dell’acqua non avvengono più e quindi vedremo i risultati di tale scelta.

Insisto comunque perché tutto il paese venga avvisato con una comunicazione ufficiale (un’ordinanza) in cui si avvisa di far bollire l’acqua in questo periodo e, soprattutto, bisognerebbe sapere quanto tempo ci vorrà per la sistemazione degli impianti.

marconi acqua relazioneVorrei segnalare che il 28 novembre 2016, durante l’intervento di cui allego il verbale del professionista (All. B), ho chiamato telefonicamente il vice sindaco per verificare di persona il tipo di intervento che stavamo effettuando e per rendersi conto di ciò che avveniva. Il vice sindaco non è arrivato, mi è stato risposto: perché privo di un mezzo di trasporto e di avvisare Idrolario. E’ questo il comportamento che deve tenere un amministratore pubblico? Doveva solo constatare cosa si stesse facendo.

Allego anche la copia di una bolletta dell’acqua relativa a un’abitazione di Cervia (All. C), dove la concessionaria del gruppo Hera, oltre a dare un proprio parere sulla potabilità dell’acqua, fornisce uno specchietto sulla qualità dell’acqua del rubinetto in comparazione con i valori medi rilevati e i limiti di legge. Questo si chiama trasparenza e servizio.

Dopo questa esposizione spero di non dover entrare più in questo argomento, importante per la salute pubblica, ma mi chiedo perché se la mancanza di un controllo da parte di ATS (ex Asl) non debba essere sopperito da una puntuale attenzione da parte dell’autorità comunale, di modo che eventuali disagi siano affrontati con immediatezza.
In attesa dei risultati attesi con l’attuazione degli interventi, si porgono distinti saluti. In mancanza di intervento da parte delle autorità preposte, passerò il tutto alla Procura di Lecco.

Eusebio Marconi

 

 

 

 

 

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