VENDROGNO – La Muggiasca vede peggiorare i disagi con le poste dopo la riduzione dell’attività dell’ufficio postale. Caotica in particolare la situazione del recapito a domicilio delle buste. Riceviamo e pubblichiamo:
Sono residente a Vendrogno in frazione Mornico da sempre con la mia famiglia. Ovviamente ci sono sempre state delle difficoltà con la posta visto la “scomodità” del luogo, ma negli ultimi tempi la cosa è andata peggiorando drasticamente. I problemi sono iniziati qualche anno fa con i tagli all’orario di apertura dell’ufficio postale, che, con questa riduzione, è aperto solo tre giorni a settimana. Inizialmente è stato un po’ un problema, ma poi ci siamo abituati.
La situazione è soprattutto peggiorata per quanto riguarda la consegna a domicilio della posta. I portalettere sono sicuramente pieni di lavoro, e lo capisco, ma noi non possiamo di certo sostituirci a loro. Siamo stanchi di dover fare il giro del paese a consegnare la posta agli altri paesani. Casa nostra è comoda, sta proprio sulla provinciale e la nostra cassetta è davvero a portata di mano, quasi non devono scendere dall’auto… quindi spesso (se non sempre) lasciano la posta di tutti a noi. Così, con i miei famigliari a turno facciamo il giro per consegnare le buste ai legittimi proprietari. Ieri però c’è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: ci hanno lasciato una busta di Pagnona!
Ora… io capisco tutto, capisco i tagli, capisco i carichi di lavoro… però un minimo di attenzione in più ci vorrebbe. Questa mattina mia madre si è recata presso l’ufficio di Vendrogno per restituire la busta indirizzata a Pagnona e a denunciare l’accaduto. Anche l’impiegata postale ha confermato di continuare a ricevere lamentele. La consegna della posta è, però, di competenza di un’altra persona che – tra le altre cose – è sempre irreperibile a causa degli orari che non coincidono con i nostri.
La mia vicina di casa abita 50 metri sotto la provinciale ed è stata “costretta” a prendere una cassetta di deposito da installare al piazzale di Mornico perché, a quanto pare, il postino non voleva (o non era tenuto) a fare quei 50 metri, lasciava invece – e lascia tuttora nonostante la cassetta nel piazzale – la sua posta a casa mia.
Lettera firmata