La parabola del figliol prodigo è un riassunto della storia della salvezza e una sintesi della storia personale di ognuno di noi. Questa parabola è una radiografia del cuore di Dio. Il messaggio centrale è infatti la misericordia si Dio.
Quando Dio perdona i nostri peccati, strappa la scheda dell’archivio e ne comincia una nuova. La vera penitenza è la penitenza della vita, accettata senza egoismo ed in un progetto di amore.
Con gli affanni di ogni giorno la vita ci logora: perciò è la banalità quotidiana che evidenzia la nostra conversione. Così per esempio: il correggere le mancanze del nostro carattere, l’essere coerenti con la scelta cristiana che abbiamo fatto, anche se in qualche momento dobbiamo fare rotture drastiche e dolorose; agire senza lasciarsi bloccare dai complessi, dall’amor proprio ferito, dal risentimento e dalla suscettibilità; affrontare con fede e coraggio le sorprese della vita; il non amareggiarsi né amareggiare gli altri con la critica distruttiva, il perdonare chi crediamo che ci abbia danneggiato; il rispondere evangelicamente ad una provocazione; l’affrontare le situazioni avverse senza fare la vittima né fermarsi in lamenti sterili , il perseverare e l’essere costanti nel bene etc….
Fare tutto questo, nella banalità della vita di tutti i giorni è una dolce penitenza che ci porta ad una continua conversione al Vangelo.
Don Graziano
vicario parrocchiale
Domenica 26 febbraio 2017
Rito Ambrosiano “A” – Lc 15, 11 – 32
Ultima domenica dopo l’Epifania
detta “del Perdono”
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