Quaresima: ne irrideva i modi il sarcastico Voltaire, apostrofando i preti: “A chi predicate la Quaresima? Ai ricchi? Non la fanno mai! Ai poveri? La fanno tutti i giorni dell’anno!” Avrebbe potuto avere ragione, dove il tempo di digiuno e astinenza, da parte di certi cristiani, fosse stati pranzare con un buon pesce invece che con una buona bistecca. E spesso era proprio così!
Quaresima dunque! Sembra un concetto antico, sorpassato, specialmente quando si tratta di mortificazione corporale (andiamo pazzi per gli atleti e dimentichiamo che essi, per raggiungere certi primati – dice San Paolo – si astengono da molte cose).
Volete sapere come la Quaresima oggi, sia attuale e come ci venga imposta obbligatoriamente non dall’autorità ecclesiastica, ma dal mondo stesso che pur ci sospinge all’accumulo, al consumo dei beni materiali privandoci del gusto dei beni spirituali?
Guardiamoci intorno: riflettiamo sulla cronaca dei giornali: crisi di sistemi finanziari, terremoto di valute, recessione e disoccupazione, preoccupazioni economiche, flessione di domanda, fallimento di aziende industriali. Nemmeno i ricchi hanno voglia di spendere più di tanto, i tangentisti nascondono le loro refurtive e temono la galera. Naturalmente di tutta questa disonestà, di questo disprezzo dei valori spirituali pari all’avidità dei beni materiali, sono sempre i poveri e gli onesti a farne le spese.
Ad ogni modo è quaresima! “Convertitevi e credete al Vangelo” è la parola d’ordine che ci dice la Liturgia Quaresimale, e che sentiamo ripetere mentre il sacerdote imporrà le sue sacre ceneri sul nostro corpo.
Aiutaci, o Signore, a convertire i nostri cuori dal consumismo, dalla religione interessata e dalla tirannia degli idoli morti, che ci impone Satana: perché Satana è squattrinato e bugiardo, non ha nulla da darci, non ha nulla in sé. Solo Tu, o Gesù, sei ricco e fedele in quello che prometti!
Don Graziano
vicario parrocchiale
Domenica 5 marzo 2017
Prima domenica di Quaresima