CASARGO – Presentato pochi giorni fa a Lecco, il libro “Le memorie del comandante Gek” (curato da Pierfranco Mastalli, autore lo stesso Federigo Giordano ‘Gek‘) contiene diversi passaggi interessanti che riguardano fatti, personaggi ed eventi collegati alla resistenza in Valsassina e nei territori limitrofi.
Ne proponiamo di seguito uno stralcio, la descrizione dell’attacco alla caserma fascista di Piazzo (13 settembre 1944) secondo la testimonianza diretta dello stesso autore Giordano, oggi 90enne:
La 55ª “Rosselli” fu forza determinante nell’azione condotta nel settembre 1944 contro la caserma di Piazzo della GNR.
Certamente io presi parte insieme al Distaccamento “Minonzio” della 55ª “Rosselli”. L’azione fu diretta dal comandante
Spartaco Cavallini”Spa”, dal vice comandante “Agol”, dal comandante del Distaccamento “Croce”.
L’importanza dell’azione era tanto maggiore in quanto il precedente attacco alla caserma di Ballabio, guarnitissima, era
fallito. La posizione della caserma di Piazzo era strategicamente importante anche perché intercettava la via di comunicazione
per Premana e per altri centri della Valsassina e della Valvarrone. Il presidio di Piazzo era forte di una quarantina di
uomini della GNR. L’attacco fu preceduto da alcuni colpi di mortaio da 81 (i primi colpi furono abbastanza imprecisi) che
giunsero in prossimità della caserma. Il presidio era al comando di un tenente e, dopo un consistente fuoco di armi leggere,
si ebbe il segnale di resa. I fascisti, disarmati, furono fatti risalire la Valvarrone. Alcuni di essi riuscirono in seguito a fuggire,
altri chiesero di entrare nelle file partigiane e furono smistati in vari distaccamenti e tenuti per alcune settimane in osservazione.