INTROBIO – Costruita in differenti periodi storici, da diversi enti e utilizzando materiali e tecniche di posa diverse a seconda dell’epoca, con parziale documentazione a disposizione, la rete idrica di Introbio è stata oggetto in questi ultimi mesi di non poche preoccupazioni, soprattutto per l’ingente quantità di ferro presente nelle acque.
Lario reti holding sta oggi per concludere la fase di analisi dell’acquedotto di Introbio, cominciata nell’ottobre dello scorso anno con la mappatura della rete con l’utilizzo di video-ispezioni e georadar, un particolare rilevatore portatile che permette di verificare la posizione delle tubazioni nel sottosuolo. Tale mappatura è necessaria al fine di comprendere quali siano le tratte di tubazione in acciaio che, se usurate, possono rilasciare particelle di ferro nell’acqua. Oltre all’analisi strutturale della rete, è necessario stabilire dove si presentino le concentrazioni maggiori di residui ferrosi, così da evidenziare le tratte su cui intervenire inizialmente.
“Per questo motivo – spiega Maurizio Murari, direttore divisione ingegneria di Lrh – stiamo eseguendo una fitta campionatura delle acque: dalle sorgenti al serbatoio Ciopai, fino ai punti di prelievo interni all’abitato”. Si tratta dunque dell’ultimo passo prima di stabilire tempi e modi per il rinnovo dell’acquedotto.
Entro l’estate, il Comune di Introbio e Lario reti holding organizzeranno un incontro aperto con la cittadinanza, dando così visibilità delle problematiche esistenti e delle modalità con cui potrà avvenire il rinnovo della rete.