PREMANA – Prima le certezze: sarà una campagna elettorale dura, non priva di rancori e con ogni probabilità centrata ancora una volta sul delicato e mai risolto tema delle centrali idroelettriche, lo stesso che ha determinato prima l’ascesa di Nicola Fazzini (2014), quindi la caduta dello stesso sindaco. E che a breve “marchierà” con forza lo scontro pre elettorale dopo il commissariamento prefettizio.
Ancora, tra gli aspetti pressoché sicuri dei prossimi mesi vi è la presenza di due liste contrapposte che definiremo “ambientalisti vs ciellini” – un po’ come tre anni fa. Da un lato una compagine che punterà a livello di programma proprio sul deciso NO allo sfruttamento delle acque premanesi, con i torrenti già “saccheggiati” e quel che rimane da difendere, dall’altro il blocco storicamente vicino anzi proprio strutturalmente formato da Comunione e Liberazione-Compagnia delle Opere, accusato da anni di essere invece favorevole (o quantomeno non contrario) alle centraline sul Varrone e gli altri corsi d’acqua. Ma – ed ecco le prime potenziali sorprese – tra i primi fatti non certi dell’imminente campagna elettorale c’è il possibile, clamoroso rientro in scena proprio del sindaco uscente Nicola Fazzini.
Qui entriamo nel campo delle illazioni, delle voci e dei cosiddetti “rumours” ma non esattamente della fantapolitica. Si rincorrono infatti le indiscrezioni, sempre più insistenti e provenienti non solo da Premana ma pure da fuori, relative alla ri-discesa in campo del giovane primo cittadino la cui giunta era “implosa” solo pochi mesi fa, pochi istanti prima di dover affrontare – in un’aula consiliare straboccante di pubblico in parte inferocito – la scottante votazione sullo sgravio degli usi civici a favore di Energia Futuro (gruppo Bissi) per lo sfruttamento delle acque del torrente Fraina. Da solo o in compagnia (operosa)? Questo il dubbio che fa da sottolivello delle voci che radio elezioni rilancia di continuo negli ultimi giorni.
Ma se sulla terza lista – o comunque su Fazzini – permangono i punti interrogativi, più delineata parrebbe (sempre con mille condizionali) la figura forte del fronte anti centrali. Si tratterebbe di un altro ex sindaco, figura di rilievo solo pochi anni fa e transfuga dalla Lega Nord dopo una lunghissima militanza nel Carroccio: Piero Caverio. Sarebbe dunque una lista sganciata da partiti e movimenti ma fortemente caratterizzata dalla matrice ecologista, con la possibilità di raccogliere molti voti tra i tanti “incazzati per le centrali”, del tutto trasversali rispetto a ideologie e appunto partiti.
Dall’altra parte della barricata il dubbio non è invece sul “se” ma sul “chi”. Chi sarà il candidato sindaco per lo storico gruppo ciellino, sconfitto nelle urne nel 2014 ma sempre piuttosto forte in termini di voti (potenziali)?
Anche qui circolano parecchie indiscrezioni: a lato di nomi di consolidata esperienza e provata fede (quelli dell’ex vice di Silvano Bertoldini Elide Codega e del direttore generale della Compagnia delle Opere Dionigi Gianola), c’è quello di un terzo papabile – personaggio la cui quotazione sale e scende da tempo e il cui identikit risponde alla figura di Domenico Pomoni detto Zamora, già in lista con Premana Centrodestra nella sfortunata esperienza delle ultime elezioni amministrative. Allora prese 49 preferenze, risultando quinto e dunque non entrando in consiglio dove i psotoid estinati alla minoranza erano solo tre.