MILANO – C’è anche un progetto lecchese tra quelli che Regione Lombardia ha selezionato all’interno del “Festival delle idee per un uso innovativo dei beni confiscati alla mafia” e che è stato presentato oggi al Pirellone. A presentarlo – di fronte a una platea gremita di giovani all’auditorium Gaber di Palazzo Pirelli – è stato il suo ideatore, Marco Galbiati, padre del giovane Riccardo scomparso prematuramente a gennaio a soli 15 anni sulle piste da sci.
“Mio figlio aveva un sogno: diventare Chef, aprire un suo ristorante e farne una catena. Per questo frequentava la scuola alberghiera di Casargo – ha esordito Marco Galbiati – E io voglio realizzare questo suo sogno. Come? Realizzando una scuola/impresa per Chef proprio in uno dei beni sequestrati alle mafie”.
Il progetto di Galbiati prevede di creare una scuola di perfezionamento di alto livello per gli studenti che escono dalle scuole alberghiere, a partire da quella di Casargo. Ma con una marcia in più: i ragazzi e le ragazze dovranno essere protagonisti, quindi amministrare la scuola/impresa in ogni aspetto, compreso quello della gestione economica.
“La scuola/impresa permetterà a chi la frequenta di perfezionarsi ulteriormente, ma anche di imparare a gestirsi dal punto di vista imprenditoriale, così da poter entrare nel mercato del lavoro con una preparazione migliore e con le spalle più larghe – ha proseguito Galbiati – Il desiderio è evitare che questi ragazzi e queste ragazze finiscano a lavare i piatti o debbano andare all’estero perché qui non hanno i mezzi per emergere”.
“Questo progetto è significativo non solo perché prevede di riutilizzare a favore dei giovani i beni sequestrati alle mafie, ma anche perché nasce da un grande dolore che ha colpito l’imprenditore lecchese Marco Galbiati, una persona che da un fatto drammatico sta facendo rinascere la speranza, attraverso diverse iniziative ideate e portate avanti in nome e in memoria del figlio Riccardo”, ha commentato il consigliere regionale lecchese Mauro Piazza, componente della commissione antimafia. Alla giornata di oggi era presente anche l’avvocato lecchese Paola Panzeri, componente del comitato tecnico scientifico della commissione stessa.