IL DOMENICALE DI R. B./DEL GRIGIO, DEL BLU E DI TUTTI I COLORI



Io sono la voce della terra che non c’è
L’innocenza, i sogni di ogni uomo
Sono la culla vuota di Peter Pan
Un aquilone che vola nel cielo blu
Ogni camino, ogni luna piena
io sono la storia che tu leggerai come reale
il ricordo a cui terrai di più

(Storytime – Imaginaerum – Nightwish – 2011)

Oggi, chissà perché, mi va di parlare dei colori.

E inizio da uno che non mi piace proprio, né bianco né nero, una terra di mezzo tra il chiaro e lo scuro, niente di definito, tanto che spesso ci viene detto che “và bene un po’ con tutto”, insomma, come i democristiani di una volta.

Certo, a volte quando guardo fuori dalla finestra, un po’ più in basso rispetto alle rotte dei miei aerei, lo vedo al mattino presto trasformarsi in un rosa spettacolare; ma è un attimo, poi l’incantesimo finisce e tutto torna alla propria dimensione, Fasana compresa.

Risultati immagini per Joseph AspdinMai sentito parlare di Joseph Aspdin? Sembra sia stato lui, industriale di Leeds nella contea di York, ad aver fabbricato per primo cemento idraulico a “lenta presa”. Lo brevettò nel 1824 dandogli il nome di “cemento di Portland”per via della somiglianza tra la sua “invenzione” e un calcare presente sull’Isola di Portland, un bel posto al sud dell’isola britannica.

Ora non voglio mettere sotto accusa Aspdin e la sua malta, visto che non rientro nella schiera di quanti si scagliano contro l’inquinamento e poi accendono comunque il riscaldamento, vanno in auto, prendono l’aereo, e compagnia bella.

Vivo, come tutti del resto, in una casa fatta anche di cemento, per cui many thanks alla vecchia Inghilterra della cui spocchia, personalmente, faccio volentieri a meno.

Risultati immagini per cemento idraulicoVivo, però, in un posto in cui si dovrebbe ragionare molto, ma molto, prima di spargerne altro (sto parlando del cemento, ovviamente); vivo in un luogo il cui futuro sembra delegato a gente che viene dal di fuori o, peggio, gente che “sembra” venire da fuori mentre invece è nata e cresciuta in queste contrade. E il che è decisamente peggio.

Non mi piace il grigio, non mi piace proprio ma, purtroppo, mi sto rendendo conto che il futuro sarà sempre più oscuro e, prima o poi, saremo costretti, nostro malgrado, ad alzare bandiera bianca.

E scomparire.

 

**********

Come sarebbe bello, dico io e forse direte anche voi, vivere in un mondo pieno di colori: invece, siamo costretti a sopportarne uno dove ne succedono di tutti i colori e, dico io e forse direte anche voi, non è proprio la stessa cosa.

SITI-CM-E-SOLDIPrendete, ad esempio, questo simpatico elenco che vi propongo immaginando di proiettarlo su un grande schermo in technicolor: Valsassina Cultura, Valsassina outdoor, Turismo Valsassina, Valsassinashop, Wikivalsassina, Frantoio Oleario, Oliolagodicomo, Coordinamento Nazionale Imprese Boschive, Valsassina Expo, Gusto Sostenibile, Made in Valsassina.

Non sentite niente? Strano, io sento suonare campane a martello, anche piuttosto forti a dire il vero, quasi a distesa; eppure che bei colori, che belle idee, che belle intenzioni, che bei progetti, Valsassina qui, Valsassina là, Valsassina su, Valsassina giù. Un buon ritornello per una versione domestica della “Terra dei cachi”.

Con dentro il vuoto, anzi, il buco, come la famosa caramella. Un buco pagato fior di euri pubblici. Cioè nostri.

Sul ponte (non c’è bisogno di spiegare quale) sventola troppe volte la bandiera bianca.

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Meno male che c’è il blu, il mio colore preferito.

Nell’armadio (quello in camera, non in spazzacà) è dominante: giacche, camicie, golf, tutto parte da lì e diventa man mano più chiaro sino a trasformarsi in azzurro.

Quindi oggi, 2 aprile, sono decisamente a mio agio, alla faccia di Aspdin e delle tristi bandiere bianche, perché il mondo, almeno una parte di esso in cui rientra la Valle a partire da Parlasco, è dominato dalle lanterne blu.

La “Giornata della consapevolezza dell’autismo” venne istituita dalle Nazioni Unite nel 2007; il blu venne scelto in quanto “tinta enigmatica” avente il potere “di risvegliare il senso di sicurezza e il bisogno di conoscenza”. Leggo che “il mondo dell’autismo converge verso questi due luoghi”: la conoscenza di come affrontare l’autistico e la sicurezza del futuro, del “dopo di noi”.

Mi ha particolarmente colpito la spiegazione del blu da parte di una associazione argentina: “Questo colore rappresenta in qualche modo quel che viviamo tutti i giorni noi familiari e le persone colpite: ci sono delle volte che il blu è brillante come il mare in un giorno d’estate, e altre volte che questo blu si fa scuro e si disperde come un mare in tempesta”.

Risultati immagini per tratti autistici persone famoseHo pure trovato alcuni elenchi di persone famose che avrebbero avuto (o avrebbero tutt’ora) “tratti autistici”. Sto parlando di Einstein, Ford, Mozart, Strauss, Tesla, Van Gogh, Hitchcock; e anche di Andy Warhol, Bob Dylan, Michael Jackson, Syd Barret, Bill Gates.

Però!

Vi ricordate Via Ghislanzoni, 28? I girasoli? “Chi mai apprezzerà la libertà, se non la rondine quando ha imparato a volare?”

E la domanda finale “qual è il confine”?

Mentre accendo il blu mi chiedo se davvero esiste.

Buona domenica.

BENEDETTI TESTINA
Riccardo

Benedetti

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