BARZIO – Anni fa, ‘Repubblica‘ pose dalle colonne del giornale una serie di domande – dieci per l’esattezza – a Silvio Berlusconi. Questioni serie rivolte all’allora presidente del Consiglio sul “caso Noemi“, che suscitarono un vespaio e furono oggetto anche di una controversia giudiziaria.

Da quelle importanti domande a una vicenda certo molto meno rilevante in assoluto ma che sul piano locale è importante – e suscita a sua volta molti interrogativi e non poche discussioni: parliamo del caso-Fornace ovvero di quel restauro finalizzato all’apertura di un centro museale ancora lontano dall’essere realizzato malgrado all’apparenza la ristrutturazione dell’antico edificio sembri quasi conclusa.

Come noto, la Fornace appartiene alla Comunità Montana, che ha sede poco distante e anzi tra i sinonimi per indicare la CM, questa viene a volte definita proprio “l’Ente della Fornace“. Lì dentro dovrebbe trovare posto un museo, secondo un costoso progetto messo a punto qualche anno fa ma come detto mai concluso; il piano ha trovato nel tempo una serie di intoppi e la vita di questa “nuova” Fornace è a dir poco travagliata, tanto che a tutt’oggi non si vede una luce in fondo al tunnel. Per tanti motivi.

Le “nostre” domande allora tendono ad ottenere se non dieci almeno alcune risposte. Perché, come già accaduto (in un caso, quello clamoroso del non-parco faunistico delle Betulle, sempre “in casa” della Comunità Montana), qua si parla di soldi pubblici che se non proprio buttati al vento risultano “fermi”. Bloccati quanto il famoso museo che per adesso è un bello spazio vetrato ma chiuso.

Si doveva inaugurare in occasione della Sagra delle Sagre del 2016, ma già allora si era verificata una “difficoltà” per via del blocco imposto dalla Soprintendenza che aveva ordinato di ripristinare i vecchi coppi originali sul tetto dell’edificio (gettati a terra nel rifacimento e sostituiti con tegole da pochi euro); ieri domenica era stata ventilata una sorta di semi inaugurazione” (non ufficiale) in occasione del Lions Day ma l’evento è saltato.

E nel frattempo manca completamente un potenziale gestore del famoso museo. Nonché – gira voce – pare che per concludere i lavori servano ancora un bel po’ di soldi, qualche centinaio di migliaia di euro “extra” rispetto al budget iniziale. A chiudere un progetto che potrebbe finire per costare intorno ad un milione e mezzo, quasi tre miliardi delle care vecchie lirette.

Ce n’è abbastanza dunque per suscitare qualche domanda. Dieci, per l’esattezza. Su un tema certo meno “caldo” della vecchia storia di Silvio & Noemi ma pur sempre pesante.

1 Quando (se) verrà inaugurata la nuova Fornace?
2 Chi gestirà il museo [bando deserto 29.03.2016]?
3 Qual è l’interesse per i potenziali gestori?
4 C’è l’agibilità – e in caso contrario, come e quando la si otterrà?
5 Il collaudo è stato regolarmente effettuato?
6 Sarà fatto il prescritto ripristino dei coppi originali sul tetto?
7 Per quale motivo è “saltata” la prevista visita dei Lions all’edificio?
8 Vero che per questa (mancata) visita si è lavorato dentro alla struttura?
9 Vero che alla conta finale mancano soldi extra bilancio?
10 Alla fine dei lavori, quanto sarà costata l’intera operazione?

Inutile dire che, in questo caso più che mai, una risposta (anzi 10, se possibile) risulta gradita.
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