BARZIO – Lo chiamano PreSST, Presidio Socio Sanitario Territoriale. Ed è pensato per i malati cronici, ben il 30% della popolazione, il cui 25% è rappresentato da anziani, con malattie che durano anche più di 30 anni. Questo non vuol dire che anche altri non lo possano usare.
Sarà il medico ad occuparsi di tutto: ordinare i farmaci, prenotare gli esami, permettere l’immediato prelievo e raggi se necessari, prenotare le visite specialistiche indirizzando verso le strutture più appropriate. Dopo l’inaugurazione del PreSST della Valsassina (il primo a partire in Lombardia) avvenuta lo scorso novembre ecco concluse le prime convenzioni, giro di chiave necessario per far entrare il servizio nella operatività, che dovrebbe partire il mese prossimo..
Martedì in una riunione con i Comuni avvenuta in Comunità Montana sono stati presentati gli accordi con Federfarma per l’acquisto dei farmaci e con Auser incaricata per il trasporto degli stessi a domicilio.
Insomma, stiamo andando almeno qui nel nostro territorio e in via sperimentale, verso il superamento della figura del medico compilatore di ricette, a favore di un ruolo di regista impegnato nell’attuazione del percorso di cura.
Poiché il PreSST prevede anche l’aspetto sociale (punto su cui si è battuto molto il presidente dell’Ambito di Bellano Fernando Degiambattista – attuale sindaco di Perledo) ecco che l’Ufficio di Piano offre l‘assistente sociale per quattro ore settimanali. Sarà lei ad affiancare i medici per accompagnarli nella gestione delle fasce deboli.
Il tutto avverrà nella sede del presidio di Introbio in Valsassina, per 17 Comuni, tutti quelli della Valle.
L’iniziativa essendo in forma sperimentale andrà a definirsi via via, aprendosi in futuro anche a rapporti con le RSA, magari per “ricoveri di sollievo” temporanei. A delineare le possibili linee di sviluppo Enzo Turani direttore del Distretto ATS di Lecco, che sottolineata la necessità che tutti i sindaci “abbiano un ruolo” nella fase propulsiva del servizio. Aggiungendo: “Gli ammalati cronici attualmente devono gestirsi un po’ da soli affidandosi ora a questa, ora a quella struttura. Con il PreSST saranno in carico ai medici di Medicina generale, che ovviamente avranno responsabilità maggiori”. L’opportunità di amministrare complessivamente simili pazienti in maniera meno frammentata consentirà pure di evitare ricoveri ospedalieri inutili.
Turani comunque non ha nascosto che alcuni aspetti giuridici complessi sono ancora in fase di definizione, ma pure che alcuni servizi come quello di prenotazione sarà possibile anche nei singoli ambulatori dei medici che si doteranno del software necessario.
L’esperienza valsassinese servirà comunque da test per tutta la ATS Brianza, lo ha sottolienato il presidente dell’Ambito di Bellano (32 Comuni, 54mila abitanti, all’interno dei quali nasce il PreSST Valsassina) Fernando Degiambattista: “Nel territorio si stanno valutando anche altri PreSST, con aggregazioni di Comuni come Abbadia Lariana, Mandello del Lario e Lierna a sud della Riviera, mentre l’area a Nord, corrispondente ai Comuni di Colico, Dorio, Dervio, Vestreno, Introzzo, Sueglio, Tremenico, Bellano, Varenna Perledo ed Esino, sta pensando a una propria aggregazione con sede nell’ex ospedale Umberto I di Bellano.
Una partita complessa che passa anche nell’individuazione dei luoghi dove ospitare il servizio.
Nell’ottimismo generale Gabriella Del Nero, assessore ai Servizi sociali e alla persona del Comune di Varenna ha ricordato che alcuni servizi già esistenti come la consegna a domicilio dei farmaci sarà allargati a un più vasto bacino di utenza rispetto alla situazione presente.
Alla riunione erano presenti i Comuni di Bellano, Varenna, Perledo, Pagnona, Casargo, Primaluna, Barzio e Moggio. Moltissimi gli assenti: Premana (commisariata), Margno, Taceno, Cortenova, Introbio, Pasturo, Cremeno, Cassina Valsassina e Ballabio.
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