IL LAVORO DEL COMMISSARIO PREFETTIZIO PRESERVERÀ I DIRITTI SECOLARI DEGLI ALPIGIANI. I PREMANESI CI CONTANO



nicoletti-marcella-prefetturaPREMANA – Tra un paio di mesi il lavoro del Commissario Prefettizio Marcella Nicoletti, nominato per reggere temporaneamente le sorti della amministrazione comunale, avrà termine. La cittadinanza premanese deciderà con la nuova consultazione elettorale a chi affidare la guida del paese nei prossimi anni.

L’ultima reggenza amministrativa del paese delle lame non è stato un momento edificante per l’immagine della comunità premanese. In poco più di un anno, si è dovuto ricorrere all’aiuto sia dell’incaricato Prefettizio sia di un commissario ad acta nominato dalla Regione Lombardia, per prendere decisioni su argomenti che la giunta, espressa dalla maggioranza degli elettori, non si è sentita di assumere.

Il fardello delle irrisolte questioni ricevute come infausta eredità dalla precedente guida amministrativa del paese, dalla quale non ha marcato le distanze, ha pesato sul percorso delle decisioni ratificate, e purtroppo peserà ancora anche sulle scelte delle future amministrazioni.

Ma è giocoforza pensare positivo ed essere ottimisti perché come dice il proverbio “non tutti i mali vengono per nuocere” e chissà che la  nomina del Commissario Prefettizio nell’amministrazione comunale di Premana non sia portatrice della stessa fortuna e degli analoghi benefici che ha conseguito una similare investitura, subentrata qualche tempo fa alla giunta della amministrazione della Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d’Esino e Riviera, caduta sul tema del progetto per l’irraggiamento del segnale della banda larga per la copertura del vasto territorio valsassinese.

Allora un deciso intervento del Commissario ottenne come effetto la scoperta che la realizzazione della infrastruttura non rispondeva pienamente alle esigenze prospettate agli utenti valsassinesi. Decollò un procedimento che si concluse con lo stop del progetto, con conseguente rientro delle pubbliche risorse sin lì assegnate, nella disponibilità dell’Ente.

Una volta tanto un insuccesso che non è stato scaricato pienamente sulle spalle dei contribuenti.

La compagine politico-confessionale allora alla guida dell’ente comunitario con evidente sgomento incassò la bocciatura del programma, ma la delusione ebbe a durare poco.

L’occasione per riprendersi fu offerta dalla prospettiva dei progetti milionari che si sarebbero sviluppati nel business delle centraline idroelettriche sui corsi d’acqua del bacino del torrente Varrone. L’attenzione si spostò e si focalizzò quindi sui considerevoli investimenti che sarebbero piovuti sul territorio a fronte della costruzione delle numerose centraline mini idro.

Raggiunta la maggioranza nell’amministrazione del paese dell’Alta Valle con il consenso elettorale di un cittadino premanese su tre, essendo le opposizioni contrarie vengono ratificate, con la formula della trattativa diretta, le cessioni delle domande di derivazione per le centraline elettriche in capo al Comune di  Premana. Passa in secondo ordine e non ci si pone nessun interrogativo sull’aspetto che il trasferimento di così ampi valori e beni collettivi, alcuni dei quali inalienabili, meritava, perlomeno, ben altro assenso.

I cittadini premanesi ripongono la massima fiducia nell’opera del Commissario Prefettizio e sognano che, a conclusione del suo incarico super partes, i dubbi e quesiti che ruotano attorno alla gestione delle domande di derivazione sul bacino del torrente Varrone possano essere dipanati. La speranza è che i diritti secolari degli alpigiani siano salvaguardati e che i beni collettivi rimangano nella piena disponibilità della comunità. Questa prospettiva sarebbe davvero un gran bel “colpo di fortuna” per i valligiani e per tutti quelli che hanno a cuore i valori della tutela dell’ambiente e si prodigano per il loro mantenimento, a salvaguardia del paesaggio, dei valori storici, delle tradizioni e del contesto naturale che – ricordiamo – non viene mai protetto e tutelato a sufficienza.

P. D. T.

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