BARZIO/CREMENO – “Internet dà diritto di parola a legioni di imbecilli– fu l’incontestabile affermazione di Umberto Eco – che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività”. Tuttavia per lanciare messaggi mirati bastano una stampante e un rotolo di scotch.
Questo il mezzo. Il tema quello sentito e discusso dei migranti. Nel mirino, non ben specificate tradizioni a quanto pare minacciate e due istituzioni cattoliche da tempi non sospetti radicate nel tessuto culturale locale. Autori… come spesso accade non c’è firma.
Barzio e Cremeno si sono svegliate oggi leggendo anonimi volantini, affissi ai lampioni del comune di Cremeno, nella piazza di Barzio e anche altrove, con lo slogan Valsassina ai valsassinesi.
“Giù le mani dalle nostre tradizioni” è il monito lanciato con ogni probabilità alla questione degli Artigianelli e al sindaco Pierluigi Invernizzi, che proprio ieri aveva raccontato a Valsassinanews come avrebbe impegnato i 65.500 incassati grazie alla presenza sul territorio di oltre cento richiedenti asilo.
Se a Cremeno si difendono le tradizioni, a Barzio l’attacco è ben più diretto: “Solo una m…a può lucrare con i clandestini“. Parole che non possono che essere riferite alla parrocchia, istituzione che, alla faccia del rispetto delle tradizioni, risale al XV secolo, ed al Coe di via Milano. Il parroco di Sant’Alessandro ha infatti accolto l’invito del cardinale Scola che ha chiesto alle diocesi di aprire le porte ai migranti, il Centro orientamento educativo fondato da don Francesco Pedretti ha invece una storia più che cinquantennale dedicata all’educazione, allo sviluppo culturale e all’accoglienza, e già prima della “emergenza profughi” si rese disponibile ad ospitare i richiedenti asilo.
Gli avvisi stanno facendo discutere in altopiano, ma il metodo e l’anonimato non sono piaciuti nemmeno nei bar citati da Eco, e stanno destando preoccupazioni tanto da attendersi prese di posizione e di distanze dalle istituzioni e dai partiti.
C. C.