VALSASSINA – Tanta voglia di rivendicazione e poca conoscenza del codice civile e penale, oltre che di confrontarsi a viso aperto, è ciò che traspare approfondendo la provenienza dei volantini apparsi nella notte a Barzio, Cremeno e Maggio.
Gli agenti di polizia locale dell’Altopiano hanno sequestrato di prima mattina i fogli appesi a muri e lampioni con riferimenti a tradizioni minacciate e insulti a chi lucrerebbe sui migranti. Senza firma né loghi, lo slogan “Valsassina ai valsassinesi” fa riferimento a una comunità anonima che sui social propaganda idee razziste e di ultra destra, e che non sembra farsi problemi a rivendicare sulle piattaforme web i reati compiuti o in preparazione.
Quello odierno è solo l’ultimo di una serie di episodi che hanno visto comparire slogan, striscioni, volantinaggi, affissioni anche intimidatorie. Ma se in precedenza le azioni vennero rivendicate da movimenti di estrema destra più o meno noti e formalizzati, e spesso provenienti da fuori Valle se non addirittura da altre province, l’intervento di oggi è da ritenersi in capo a ignoti.
Il web conserva però alcuni indizi che renderanno estremamente semplice alle autorità risalire ai responsabili del gesto. Affissione abusiva, come detto è il reato amministrativo per cui i Comuni di Barzio e Cremeno potrebbero procedere.
Tuttavia per quanto riguarda la “comunità di ignoti” non si possono escludere gli estremi per ingiuria, lesione della reputazione, fino a tutta una serie di reati d’odio quali l’istigazione al razzismo e apologia di fascismo (che tocca ricordarlo, è ancora reato).
Occorre poi ricordare che i social network, a differenza della rete in generale, meno normata, sono passibili di responsabilità penali, diffamazione in primis, e i precedenti sono sempre più numerosi anche in Italia.
Una brutta pagina da dover raccontare, ed è tutta valsassinese.