Questa quarta domenica di Pasqua è dominata dalla figura di Gesù Buon Pastore. Gesù è il buon Pasrore che dà la vita per le pecore, che siamo noi. L’immagine di Gesù buon Pastore suscita in noi battezzati tanti pensieri benefici, ci compensa della solitudine nella quale spesso viviamo, o forse, sottrae alla stessa solitudine. Perché ci fa sentire la presenza invisibile, ma reale e viva, di Gesù, che trascende tutte le altre presenze anche le più desiderate e amabili.
Quanto apprezzo e desidero la forza delle presenze umane!
Abbiamo tutti bisogno, soprattutto in certi momenti, di una persona “amica” che ci guardi negli occhi, che ci rivolga la parola, che ci faccia sentire il calore dell’amicizia, che prende parte alle nostre ansie e ci avvolga nella sua personalità. Eppure, nessuna presenza è così forte e ricca, così incisiva e determinate, così impregnativa e affascinate come quella di Gesù, il Buon Pastore.
Un ringraziamento pratico: il cristiano che vive nella fede della Risurrezione, deve lasciarsi guidare da Lui, Gesù il Buon Pastore. Non affidiamo il nostro destino a mani inesperte, ma a Colui che domina gli eventi con la mitezza: mitezza che non vuol dire debolezza.
Tuttavia è facile esigere dagli altri, e in particolare dal sacerdote al quale spesso si chiede troppo e che viene criticato senza pietà, dimenticando che tutti siamo limitati e soggetti alle manchevolezze umane.
Solo con la forza dello Spirito di Gesù conferitogli con l’imposizione delle mani da parte del vescovo quando ha ricevuto il sacramento dell’ordine, e con la collaborazione responsabile dei suoi stessi fedeli, il sacerdote pastore della comunità potrà adempire alla sua vocazione e alla sua incombenza ecclesiale.
E allora ci affidiamo a Colui che ha dimostrato con i fatti essere l’Amore una cosa seria, straordinariamente seria, non un mazzetto di frasi romantiche a basso prezzo, come spesso è quello che noi uomini riceviamo e diamo.
Possa essere sempre Gesù il nostro Pastore e la nostra guida, nel labirinto abbastanza oscuro e complicato della nostra vita di quaggiù!
Don Graziano
vicario parrocchiale
Domenica 7 maggio 2017
Quarta domenica di Pasqua
Gv 10, 11 – 18
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