VALSASSINA – È noto come i contenitori per le offerte votive siano spesso facile preda di malintenzionati e ladruncoli. Distribuiti negli angoli delle chiese o ai piedi degli altari, restano incustoditi per buona parte della giornata, protetti più dalla buona fede e dal rispetto che circonda i luoghi di culto che dall’occhio dei fedeli in preghiera, sempre meno presenti al di fuori delle funzioni e dei riti comunitari.
Gli ultimi episodi in Valsassina sono di pochi giorni fa e il tema è tornato a far discutere. Tra sconforto e strali c’è anche chi propone soluzioni, è il caso del lettore che ci ha segnalato la svolta 2.0 delle chiese svedesi.
Lo certifica Bloomberg, sito web finanziario di fama mondiale. E quello che viene descritto è in effetti un mondo lontanissimo dal nostro dove le donazioni ecclesiastiche cashless sono però solo l’ultimo tassello di una serie di servizi che rendono inutile e obsoleto il denaro contante.
“In Svezia la maggior parte delle banche ha smesso di fornire contanti ai suoi clienti e anche diversi negozi e musei ora accettano solo carte di credito o di debito. Persino i senzatetto di Stoccolma, che si tengono impegnati vendendo riviste e quotidiani, hanno cominciato ad accettare pagamenti digitali” racconta l’autore. Questo perché le banche del regno scandinavo si sono adattate fin da subito alle nuove tecnologie proponendo ai clienti carte di credito, di debito e Swish (una specie di bonifico telefonico), e se i flussi di denaro andavano in quella direzione, il culto non poteva che seguire quella strada.
Con queste nuove pratiche, racconta sempre il sito economico, alcune parrocchie hanno addirittura aumentato il denaro raccolto “ma la cosa più divertente è che durante il momento della raccolta alcuni fedeli hanno cominciato ad alzare il braccio con lo smartphone in mano per far capire di voler effettuare una donazione, come racconta un portavoce della parrocchia della Chiesa Svedese di Uppsala”.