Fantozzi: Ma in merito a tutte queste rivendicazioni e a tutte le ingiustizie
che ci sono, lei che cosa consiglierebbe di fare, Maestà?
Mega Direttore Galattico: Ecco, bisognerebbe che per ogni problema nuovo
tutti gli uomini di buona volontà, come me e come lei, caro Fantozzi,
cominciassero a incontrarsi senza violenze in una serie di civili e democratiche
riunioni, fino a che non saremo tutti d’accordo.
Fantozzi: Ma, mi scusi, Santità, ma in questo modo ci vorranno almeno mille anni!
Mega Direttore Galattico: Posso aspettare, io.
Fantozzi: Grazie.
(Paolo Villaggio)
.
Dove sono le famiglie?
Bella domanda.
E allora devo tornare ancora indietro, a qualcuno non piacerà (nemmeno a me, credetemi), ma non posso farne a meno.
Dove sono le famiglie se lo chiedono il 63% di quanti hanno partecipato al sondaggio di Valsassinanews messo in linea dopo le vicende che hanno coinvolto la scuola elementare di Introbio.
C’è un buon 20% che imputa il caso a un “problema sociale”; un 12%, invece, afferma che la colpa “è solo loro”, quindi non c’entra nessun altro.
Come dire che da una pianta possono nascere fiori e frutti senza avere il necessario supporto di radici, tronco e rami. Improbabile, non trovate?
C’è anche un 4% che mette una croce sulla “ragazzata” e, per concludere, un 2% a cui il fatto non interessa, ma, si sa, il mondo è popolato anche da nullatenenti in fatto di cervello e quindi va bene così.
Dopo le scuole è toccato alle chiese, e così eccoci di nuovo a raccontare dell’impotenza, come la settimana scorsa, come la precedente.
La prossima no, ve lo prometto, anche se dietro il paravento a sbirciare la realtà senza volersi far vedere c’è ben più del 2%. Perciò aspettiamoci altri segnali, in attesa di capire dove sono le famiglie. E non solo.
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Dove sono finiti i soldi, invece, è ben chiaro a tutti.
Soprattutto al Pian delle Betulle.
Bene, mettete di avere sul conto corrente una cifra considerevole e di essere disposti a contribuire ad un’opera che qualcuno vi ha raccontato e descritto in modo straordinario, proiettando nella vostra mente immagini alla quali difficilmente si poteva resistere.
Un bel bosco di larici (il più bello della nostra Valle) sarebbe diventato un grande palcoscenico per animali selvatici e uccelli di vario genere, il tutto per confezionare uno spettacolo da offrire a scolaresche, turisti, amanti della natura e chi più ne ha ne metta.
Un sogno, insomma, che poteva diventare realtà solo se voi aveste messo mano al portafoglio.
E così è stato.
Il vostro nome è “Comunità” e per cognome fate “Europea”: vi passano un bel progetto supportato da una storia talmente ben scritta ed orchestrata che alla fine non potete fare a meno di crederci.
Ovviamente non siete sprovveduti, per cui, prima di mollare gli euri studiate tutte le carte, vi assicurate che il pubblico denaro non voli via e faccia la fine dei sogni.
Siccome non abitate proprio dietro l’angolo ma a circa mille chilometri da Margno e precisamente a Bruxelles in Rue Wiertz 60, dovete però fidarvi. Ragion per cui quando dal paese dei balocchi vi arriva una relazione finale vi sentite tranquillizzati. Tutto a posto, tutto finito, tutto in regola.
E pagate.
207.003,64 euri.
Pubblici.
Guardate Rue Wiertz dalla vostra finestra e siete compiaciuti di voi stessi: avete contribuito a portare a termine un “Progetto per la realizzazione di osservatori faunistici per lo sviluppo di attività didattiche, culturali e turistiche. Ripristino di tracciati preesistenti e recupero del patrimonio edilizio storico architettonico” e chissà quali benefici avete apportato con il vostro sostegno ad un territorio con un nome lunghissimo, Valsassina- Val Varrone- Val d’Esino e Riviera, e pertanto probabilmente nobile.
Come quello della Contessa Pia Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare.
Ma siete a Bruxelles, non avete letto né Fantozzi né Pinocchio, altrimenti avreste sganciato la moneta con più oculatezza: il Gatto e la Volpe, nel Belpaese, Pietro Collodi li ha solo sdoganati.
Tant’è: come nel caso dei ladri di monetine ci tocca guardare con impotente impotenza, ogni volta che passiamo dal Prà Cainarca, quel capolavoro costato 414.007,28 euri rapidamente trasformatosi da sogno a problema per il momento irrisolto.
In tutta questa vicenda (non so se a Bruxelles ne siano al corrente) abbiamo dovuto registrare anche un paio di vittime.
Una di queste si chiamava Amilcare, era un bel cervo con grandi corna e pascolava perennemente incazzato (come dargli torto?) nel suo appartamento tra i larici di qualche migliaio di metri quadri costato tutti i soldi di cui sopra.
L’hanno fatto fuori perché era pericoloso: forse colpa della famiglia? Oppure della società? Oppure ancora solo colpa sua?
Oppure, erano solo ragazzate?
Buona domenica.
Riccardo
Benedetti
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