È sbagliato ed esagerato dire che corriamo un grosso,rischio nella vita e nella fede,quello di un facile appiattimento? Che si tratti di pessimismo, che blocca ogni iniziativa; che si tratti di disinteresse, perché non si crede in nulla; che si tratti di presunzione nel sentirsi a posto; o che si tratti di pigrizia che riduce tutti sulle proprie misure, un appiattimento che non solo riduce tutte le cose, ma che giunge a svilire lo stesso cuore del messaggio cristiano.
L’ amore di cui parla il Vangelo non è l’espressione delle nostre capacità affettive, ma viene dalla profondità di Dio: perché Dio è Amore.
Questa è la rivelazione importante: perché ogni altra immagine di Dio va cancellata dalla mente e dal cuore: non un Dio freddo, moralistico, impegnato a dettare leggi e a condannare i colpevoli.
Se c’è un Dio contro l’amore, la vita , il sesso, la gioia, come si può tollerarlo?
Dio è Amore, gioia, libertà,vita della nostra vita.
Dio lo si può negare con la vita, quando non si ama.
E noi sappiamo che la presenza di Gesù risorto tra noi non è commensurabile secondo i nostri criteri materiali: Gesù è a un tempo, presente ed assente, si lascia riconoscere mentre sta per lasciarci( i discepoli di Emmaus) e ci si sottrae mentre stiamo per toccarlo(l’apparizione alla Maddalena).
Eppure sta proprio qui la nostra beatitudine come ha detto Gesù risorto a Tommaso:”Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto”.
Siamo dunque chiamati a vivere tra gli enigmi della fede e l’atteso incontro con Gesù!
Questa è la nostra speranza e la nostra gioia!
Don Graziano vicario parrocchiale
Domenica 21 maggio 2017
Sesta domenica di Pasqua
Gv 14, 25 – 29