PRIMALUNA – Il nostro giornale aveva dato conto qualche giorno fa dell’arrivo a Primaluna di un piccolo nucleo di richiedenti asilo, tutte donne. Una situazione particolare, con marcate “differenze sociali” a detta di chi abita vicino allo stabile dove sono state alloggiate poco meno di una ventina di persone.
Sul tema abbiamo ricevuto una comunicazione, più che una lettera lo sfogo di un lettore che risiede proprio nella zona di Barcone dove da qualche settimana le ospiti sono accolte, a cura di una associazione. Un commento abbastanza duro, certo non all’insegna dell’accoglienza ma piuttosto del contrasto e basato su motivazioni più economiche che strettamente sociali.
Ve lo proponiamo esattamente come ci è arrivato:
Questo dell’associazione ha un lavoro con busta paga per far loro i documenti, la spesa… insomma badare a loro con stipendio fisso…
io non giudico….pero dico…lo stato prende sovvenzioni dall’ unione europea per questi profughi…li danno loro un tetto…’una vita facile’.
io ci convivo da ormai un mesetto circa e non dico che siano santi perche litigate ne ho sentite…. mani a dosso fra di loro anche se sono donne se le mettono….
il loro assistente addirittura li urla per cercar di tirare il piu possibile con la spesa… bussano a tutto il palazzo x cercare una telefonata o internet….
questa gente….si… viene da un 3° mondo….ma se ne approfitta dello stato italiano e fanno quello che vogliono!!!!!
La notte addirittura certe volte anno provato a vestire strane e stare sul ciglio della strada… fortuna che sono donne!!!!
ma presto arriveranno africani sotto di noi… maschi….
io da qui me ne vado xk a me non sembra giusto vedere loro che hanno tutto pagato e io mi faccio un culo… per arrivare a fine mese e se non lavoro!??? In mezzo a una strada mi mandano!!!!!! Stato infame!!!!!!!!!
[messaggio firmato]
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In margine a questo articolo, riceviamo da “Telefono donna” l’informazione che la gestione dell’accoglienza citata a Barcone “non è riconducibile alla scrivente associazione”.