ALTA VALSASSINA – Secondo incontro informativo in Valsassina, questa volta in Alta Valle dopo la prima riunione in Comunità Montana [vedi nostro servizio] dedicata al tema dell’accoglienza dei migranti alla luce della possibilità che arrivino diversi richiedenti asilo sia dopo lo “smembramento” del centro del Bione a Lecco sia in generale in considerazione della stagione che registra un maggior numero di sbarchi di profughi.
Protagonista della serata sugli aggiornamenti dell’accordo territoriale per l’accoglienza, ancora una volta Manila Corti, responsabile della Gestione associata per i servizi alla persona dell’Ambito di Bellano e referente per i migranti del distretto provinciale di Lecco, comprendente 88 comuni.
Ma se l’altra sera sono stati espressi diversi mugugni, stavolta si è andati in qualche modo “oltre” con dichiarazioni piuttosto nette e fuori dal coro: quelle di Antonio Pasquini, consigliere provinciale e membro della maggioranza al Comune di Crandola e del sindaco di quest’ultimo paese Matteo Manzoni. Che hanno affermato senza mezze misure la contrarietà del municipio dell’Alta Valsassina ad accogliere migranti sul proprio territorio. Un no secco in forza di una situazione che, secondo i rappresentanti di quel Comune, da emergenziale si sta trasformando in strutturale. E se lo scorso anno con il protocollo dell’accoglienza diffusa si poteva governare questa emergenza “oggi la subisci”.
Crandola contraria, dunque, mentre c’è chi ha accettato di aderire al protocollo (Perledo nello specifico e Barzio ancor prima) e chi “ci deve ancora pensare” (ad esempio Vendrogno). Assente in qualche modo giustificato il Comune di Premana, in questo caso in una situazione di simil conflitto-d’interesse dato che a guidare il municipio fino alle elezioni dell’11 giugno c’è un funzionario della Prefettura – stesso Ufficio di Governo che fa da interlocutore dei Comuni e della C.M. proprio nella partita dell’accoglienza.